NEWS:

VIDEO | Imane Khelif vince e scoppia in lacrime: “Una questione di dignità e onore per ogni donna”

La vittoria, il pianto a dirotto. Di gioia ma anche di frustrazione per l'attenzione morbosa degli ultimi giorni, per il vortice di polemiche nel quale è stata inghiottita dopo l'incontro con l'italiana Angela Carini

Pubblicato:03-08-2024 19:08
Ultimo aggiornamento:11-08-2024 23:57

Getting your Trinity Audio player ready...
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – La vittoria, le lacrime. Di gioia ma anche di frustrazione per l’attenzione morbosa degli ultimi giorni, per il vortice di polemiche nel quale è stata inghiottita dopo l’incontro con l’italiana Angela Carini, un match durato 46 secondi prima del ritiro dell’azzurra. Da quel momento, su Imane Khelif si è abbattuta la tempesta mediatica perfetta: tutti a caccia di informazioni sul suo corpo.

LE POLEMICHE

Una ricerca ossessiva di dettagli sulla disfunzione ormonale che determinerebbe un livello di testosterone superiore alla media, di conseguenti dubbi sulla regolarità della sua partecipazione alla competizione olimpica, di pareri di esperti in campo genetico, di utenti ed haters sui social a caccia di curiosità di ogni tipo, di titoli sulle origini e sull’infanzia. Ecco il bagaglio di sentimenti che l’atleta algerina si portava dietro prima di salire sul ring per i quarti di finale del torneo dei 66 kg. Imane Khelif ha superato per 5-0 l’ungherese Anna Luca Hamori, accedendo così alle semifinali e garantendosi almeno la medaglia di bronzo: nella boxe non esiste finale terzo posto.

LEGGI ANCHE “Soldi russi ad Angela Carini, c’è Putin dietro il premio all’atleta azzurra”: bufera sulla decisione dell’International Boxing Association. La FPI: “Non accetteremo quel denaro”


LEGGI ANCHE Caso Khelif, l’esperto: “Può essere iperandrogenismo, ma se è ai Giochi è perché i livelli di testosterone sono nei limiti”

LEGGI ANCHE Caso Khelif, l’esperto: “Il testosterone alto non incide sulla forza”

“INGIUSTI CON ME MA IO HO ALLAH”

“E’ una questione di dignità e onore per ogni donna – ha detto l’atleta dopo l’incontro, in un fiume di lacrime – Tutto il popolo arabo mi conosce da anni. Per anni ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale, loro sono stati ingiusti con me. Ma io ho Allah”..

In mattinata il Presidente del Cio, il Comito Olimpico Internazionale, Thomas Bach (che ore prima aveva incontrato anche la premier italiana Giorgia Meloni) si era pronunciato con fermezza, chiarendo che “non c’è mai stato alcun dubbio sul fatto che le atlete fossero donne” e giudicando “l’attuale abuso online” come “inaccettabile”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


California Consumer Privacy Act (CCPA) Opt-Out IconLe tue preferenze relative alla privacy