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Il caso della ‘mantide della Brianza’, Bruzzone: “Il predatore inizia con poesie e frasi d’amore”

Alla Dire la criminologa commenta la vicenda della 47enne di Monza che è stata arrestata dopo aver narcotizzato e truffato molti uomini

Pubblicato:03-08-2022 19:13
Ultimo aggiornamento:03-08-2022 19:13

carabinieri
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ROMA – “Normalmente i predatori cominciano così, ti inondano di stimoli positivi e favorevoli e poi, alla prima occasione, si approfittano di quella condizione di legame fittizio che la vittima pensa di aver creato per sfruttarla in tutti i modi possibili e immaginabili, soprattutto dal punto di vista economico. Bisogna stare molto attenti a situazioni che si propongono come incredibilmente meravigliose e fare attenzione a tutti quelli che dopo un primo contatto cominciano a bombardare la potenziale vittima di complimenti, poesie e frasi d’amore, ovvero tutta una serie di aspetti che andrebbero gestiti con un certo sospetto“. Lo afferma alla Dire la psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone, commentando così la vicenda di Tiziana Morandi, la 47enne originaria di Bellusco, capace di guadagnarsi il soprannome di ‘mantide della Brianza‘. E capace di guadagnarsi anche la fiducia di numerose persone, prima narcotizzate con le benzodiazepine e poi rapinate dei propri beni, dagli orologi ai gioielli fino ai preziosi e ai portafogli.
Nell’elenco delle sue vittime sono finiti non solo giovani ma anche uomini di una certa età: ad un 71enne, originario della provincia di Avellino e adescato sui social, è sparita, come per magia, un’intera collezione di monete d’oro del valore di circa 80mila euro.
A scrivere la parola fine alla vicenda di ‘Lady Narcotico’ sono stati i carabinieri, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della città lombarda e ora Morandi è rinchiusa nel carcere di San Vittore con l’accusa di rapina aggravata e lesioni.

TRUFFA ROMANTICA FINALIZZATA A RAPINA

“Ci troviamo di fronte a una truffa romantica finalizzata alla rapina“, spiega Bruzzone, che sottolinea come le truffe romantiche siano purtroppo estremamente diffuse e in rapida ascesa. “In un’epoca come la nostra è molto difficile trovare persone con cui relazionarsi e questo tipo di predatori ha gioco facile. Sono infatti molti coloro che, da un lato, desiderano ricevere attenzioni e avere un interlocutore anche se a distanza e, dall’altro, sono molto superficiali nel riporre la propria fiducia, purtroppo, anche nei confronti di persone sbagliate”.

LE VITTIME DEL RAGGIRO

La psicologa forense e criminologa delinea i contorni delle vittime del raggiro. “Chiaramente- dichiara- in questo caso la tipologia dell’adescato, il target di riferimento, è quello di persone sole, anziane, desiderose di avere un momento non necessariamente connotato sessualmente ma di compagnia e di dialogo. E la donna si proponeva proprio con questa modalità, quella cioè di offrire una relazione in cui l’aspetto sessuale poteva anche non essere prioritario”.
“L’aggancio era proprio sulla base di una sorta di natura amichevole- aggiunge- poichè la donna si proponeva come un soggetto con cui passare del tempo, conversare e scambiare opinioni. Per cui il target era veramente di persone molto fragili psicologicamente, per lo più vedovi o comunque con grandi problemi di relazione”.


IL PROFILO DELL’ADESCATRICE

Per quanto riguarda l’adescatrice, Roberta Bruzzone non ha dubbi: “Rientra in un profilo abbastanza tipico, ovvero soggetti con personalità di tipo narcisistico, completamente privi di scrupoli e di empatia, estremamente spregiudicati e con aspetti di tipo anti sociale. Una persona profondamente pericolosa e che aveva chiaramente scelto quella strada per mantenere uno stile di vita ben al di sopra delle proprie possibilità”.
Secondo Bruzzone “in questa vicenda non dobbiamo dimenticare l’aggravante dell’utilizzo di psicofarmaci per mettere la vittima in una condizione di minorata difesa, tra l’altro aggiungendo rischi anche per la salute, perchè il dosaggio poteva rivelarsi pericoloso, anche in considerazione del fatto che alcune di queste persone sono molto anziane e probabilmente assumono altre terapie farmacologiche. C’è quindi un rischio per la salute molto elevato”.

AD OGNI STAGIONE LA SUA TRUFFA

Quella di Tiziana Morandi è solo l’ultima di numerose storie di truffe che si ripetono, ciclicamente, nel corso dell’anno. Ad ogni stagione, in strada o su internet, ne corrispondono varie: si va da quelle telefoniche a quelle del porta a porta, da quelle degli sconti per i buoni spesa e quelle per le case vacanze, senza dimenticare i raggiri legati alla finta rottura dello specchietto della macchina.
Truffe ben note, eppure ogni anno finti tecnici del gas, soggetti senza scrupoli che raggirano al cellulare o chiedono donazioni per un ente benefico inesistente riescono a trarre in inganno non poche persone.
Inganni sicuramente ben diversi da quello messo a segno da Antonio De Curtis, che nel film ‘Totòtruffa 62’ riesce a vendere la Fontana di Trevi ad un ingenuo italo americano.
“Un buon consiglio- ammonisce infine Bruzzone- è non fidarsi troppo e, soprattutto, dubitare di ciò che sembra troppo bello per essere vero, perchè di solito vero non è”, conclude.

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