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Giovanni Ciacci concorrente del GF Vip 7: “Sono sieropositivo, ne parlerò nella Casa”

Lo stylist al settimanale 'Chi': "Sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo di prima serata"

Pubblicato:22-09-2022 11:32
Ultimo aggiornamento:22-09-2022 11:32

giovanni ciacci gfvip 7
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ROMA – Svelato il primo concorrente ufficiale del Grande Fratello Vip 7. Il nome è quello dello stylist e personaggio televisivo Giovanni Ciacci, che in un’intervista esclusiva concessa ad Alfonso Signorini per il settimanale ‘Chi’ ha parlato della motivazione che lo ha spinto a partecipare al reality di Canale 5. “Sono sieropositivo, accenderò un faro su questa malattia e sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo di prima serata”.

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GIOVANNI CIACCI: SONO SIEROPOSITIVO, NE PARLERÒ AL GF VIP 7

“Negli Anni 80 la parola Hiv era sinonimo di morte“, racconta Ciacci sulle pagine di ‘Chi’. “Le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero. Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia”.


“Se io mi tagliassi le vene di fronte a te e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c’è“, spiega Ciacci. “C’è nella mia mappatura genetica, c’è se sospendo le cure, ma se mi curo nessuno corre alcun rischio“.

Andare al GF Vip 7 sarà una occasione importante per abbattere i pregiudizi legati all’Hiv e alle persone sieropositive.

“Conosco tanti colleghi e colleghe che in passato, anche in un passato molto recente, sono stati esclusi dai reality perché avevano l’Hiv“, aggiunge Ciacci, che prosegue ringraziando Signorini “da oggi, grazie a te, noi sieropositivi non ci sentiremo più ghettizzati. E questo è un grande passo verso la civiltà”.

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