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AOSTA – Un crollo di pietre si e verificato ieri poco dopo le 17.30 dalla cresta del Leone, a 3.715 metri di quota, coinvolgendo parte della via normale italiana al Cervino. La causa è il grande caldo, con lo scioglimento del permafrost a causa delle alte temperature oltre i 4.000 metri di quota. Per questo, le guide alpine del Cervino hanno sospeso le salite già il 20 luglio scorso.
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Una cordata in fase di discesa dalla vetta della Gran Becca era più in basso e non è stata coinvolta dal crollo. Sul posto, il soccorso alpino valdostano ha fatto un sopralluogo in elicottero per verificare la situazione. È stato allertato anche il soccorso alpino della Guardia di finanza di Breuil-Cervinia.
“Visto l’importante distacco di pietre dalla Testa del Leone verificatosi nella giornata di ieri, intorno alle 17”, il sindaco di Valtournenche, Jean-Antoine Maquignaz, ha firmato poco fa un’ordinanza di chiusura all’accesso al Cervino lungo la via normale italiana. Il provvedimento è arrivato dopo un confronto con il dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione Valle d’Aosta, con le guide alpine del Cervino e con il soccorso alpino della guardia di finanza di Breuil-Cervinia, anche “considerata l’urgenza di provvedere in merito” per “prevenire il pericolo che minaccia l’incolumità degli alpinisti”.
L’ordinanza del sindaco prevede “l’immediata, temporanea, chiusura della via italiana del Cervino in salita e in discesa” per “scongiurare il pericolo per l’incolumità pubblica” e per “dare la possibilità agli uffici competenti di disporre le necessarie verifiche del caso”. Le forze dell’ordine sono incaricate di far rispettare l’ordinanza. A causa del gran caldo e della siccità, le guide alpine del Cervino e di Zermatt avevano, da fine luglio, smesso di accompagnare i clienti lungo le vie normali italiana e svizzera alla Gran Becca.
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