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Il fratello di una vittima del ponte Morandi: “Da incapaci ridare il ponte ad Aspi”

Diaz: "Io mi sento al sicuro e non so se in un futuro, per incapacità di Aspi, Spea o Atlantia, sarò ucciso anch'io"

Pubblicato:03-08-2020 16:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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ROMA – Il comitato dei parenti delle vittime ufficialmente ha deciso di non partecipare e incontra, in Prefettura, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ma Emmanuel Henao Diaz, fratello di Herry, una delle 43 persone che hanno perso la vita nel crollo del ponte Morandi, ha deciso di partecipare lo stesso all’inaugurazione del nuovo viadotto Genova San Giorgio.

“Mi ero preparato, ma è servito a poco- racconta- perché quando ho fatto la galleria di coronata mi sono sentito male. Non è semplice poter descrivere tutte queste emozioni perché, da una parte, penso a mio fratello, dall’altra guardo mia madre perché lei oggi è qui con me e, mi dico, devo essere più forte perché c’è anche lei”. Diaz prosegue raccontando che suo fratello “si sentiva al sicuro quando stava attraversando questa struttura ed è stato ucciso. Io mi sento al sicuro e non so se in un futuro, per incapacità di Aspi, Spea o Atlantia, sarò ucciso anch’io. Ci vuole tantissima incapacità per riconsegnare questa struttura a chi ha già ucciso 43 persone”. Circa la sua presenza alla cerimonia, Diaz spiega che si è sentito “nell’obbligo morale e, soprattutto, mi sento nel dovere di farlo per mio fratello perché mio fratello non meritava di vivere una fine così atroce. L’ultimo momento di mio fratello è stato infernale devastante”. Infine, si dice “vicino al presidente Mattarella. Probabilmente lo vedrò. L’ho ringraziato tantissimo perché è stato grazie a lui e ai parenti delle vittime che questo evento è diventato più sobrio“.


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