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Coronavirus, più di un quarto delle persone con anticorpi è asintomatica

I numeri di ministero della Salute e Istat sulla sieroprevalenza: "In Lombardia valori sette volte il Sud"

Pubblicato:03-08-2020 15:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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ROMA – Il 27,3% delle persone che ha sviluppato anticorpi Covid-19 non ha avuto alcun sintomo. E’ quanto emerge dai primi risultati dell’Indagine sulla sieroprevalenza Covid-19, condotta dal 25 maggio al 15 luglio, diffusi da ministero della Salute e Istat.

“Un dato elevato- si legge- che sottolinea quanto sia importante l’identificazione immediata delle persone affette dall’infezione, nonché di tutti gli individui con cui, a loro volta, sono entrate in contatto”.

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Oltre agli asintomatici – ed escludendo il 6,5% di non rispondenti – il restante insieme di coloro che hanno avuto sintomi si divide tra persone con uno o due sintomi (esclusa la perdita dell’olfatto e/o del gusto) che rappresentano il 24,7% e persone con almeno tre sintomi. Queste ultime includono anche coloro che presentano i soli sintomi di perdita di olfatto e/o di gusto, e rappresentano il 41,5% della popolazione che ha sviluppato anticorpi. Tra i sintomi più diffusi nell’ambito dei soggetti con uno o due sintomi si osservano la febbre (27,8%), la tosse (21,6%), il mal di testa (19,2%).

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I sintomi più diffusi dei soggetti con almeno tre sintomi oppure perdita di gusto o di olfatto sono: febbre (68,3%), perdita di gusto (60,3%), sindrome influenzale (56,6%), perdita di olfatto (54,6%), stanchezza (54,6%), dolori muscolari (48,4%), tosse (48,1%), mal di testa (42,5%). In proposito, è importante sottolineare come alcuni sintomi siano maggiormente associati alla positività nell’indagine di sieroprevalenza. Su 100 persone che hanno presentato il sintomo di perdita del gusto il 27,5% è risultato positivo; analogamente su 100 persone che hanno presentato il sintomo di perdita dell’olfatto è risultato positivo il 25.4%.

“Il tasso di letalità in Italia scende al 2,5%”, spiega Franco Locatelli, presidente Consiglio Superiore di Sanità (CSS), in conferenza sui primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul covid.

Le misure di lockdown “sono state assolutamente cruciali per preservare una parte del Paese dall’ondata che ha coinvolto regioni come la Lombardia”, aggiunge.

“Ci sono dati signficativi, il 2.5% della popolazione ha sviluppato anticorpi e questo ci dice che il fenomeno è stato significativo e ha toccato quasi un milione mezzo di persone. Il dato più eclatante è quello delle differenze territoriali molto significative”, commenta il ministro della Salute Roberto Speranza, in conferenza sui primi risultati dell’indagine di sieroprevalenza sul covid.

LOMBARDIA, INDAGINE SIEROPREVALENZA: VALORI 7 VOLTE IL SUD

La Lombardia raggiunge il massimo con il 7,5% di sieroprevalenza: ossia 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione, soprattutto del Mezzogiorno. Il caso della Lombardia è unico: da sola questa regione assorbe il 51% delle persone che hanno sviluppato anticorpi”. E’ quanto emerge dai primi risultati dell’Indagine sulla sieroprevalenza Covid-19, condotta dal 25 maggio al 15 luglio, diffusi da ministero della Salute e Istat.

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