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Migranti, Sardine contro Zaia: “Se ora scoppiano focolai è colpa vostra”

Le Sardine attaccano Zaia sul caso del centro per migranti dell’ex caserma Serena di Treviso: "Ammassati come bestie, se scoppiano focolai è colpa vostra"

Pubblicato:03-08-2020 13:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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VENEZIA – “Caro Luca Zaia, è bello essere tutti uguali solo quando ci fa comodo“. Dopo il caso del nuovo focolaio di Covid-19 scoppiato nel Cas migranti dell’ex caserma Serena di Treviso, le Sardine vanno all’attacco del governatore del Veneto dicendo che di quella situazione ha fatto “boccone ghiotto, specialmente in campagna elettorale”. Perchè “finalmente si è potuta tirare fuori la frase ad effetto che a voi leghisti piace tanto: ‘se i veneti hanno trascorso mesi chiusi in casa, non capisco perché questi signori debbano lamentarsi per una quarantena che assicura la tranquillità della comunità locale’”. Il che per le Sardine suona come la “solita retorica del ‘quanto siamo bravi noi, quanto sono cattivi gli altri’. Peccato che la qualità della vita degli ospiti dell’ex caserma sia decisamente bassa, molto al di sotto di quella della maggior parte dei veneti e degli italiani, nonostante la vostra retorica dei 35 euro al giorno e dei trattamenti da pascià. E questa disparità è frutto di quello schifo dei decreti sicurezza che voi avete pensato e varato e che altri non hanno il coraggio di cancellare”.

La realtà attuale è fatta della fine del modello di accoglienza diffusa, dello stop ai percorsi di cittadinanza e di “mega centri dove la gente si arrangia, vivendo ammassata in spazi comuni, contro ogni logica sanitaria e senza possibilità di inclusione sociale” e allora le Sardine ricordano a Zaia che “saranno anche negri, poveri e indisciplinati, ma la ‘dignità umana è inviolabile’ dice il primo articolo della carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Se questi esseri umani, invece che essere trattati come cittadini del domani, vengono stipati come bestie è soprattutto colpa vostra. Se scoppiano dei focolai, pure“.

A Zaia le Sardine riconoscono solo che “una cosa giusta l’ha detta, quando ha affermato che questo sistema di ospitalità è fallimentare”. Però, in attesa che prenda il posto di Salvini (“Sappiamo che presto farà le scarpe all’ex socio Matteo -non ci vuole molto, lo diciamo per esperienza- e ne siamo felici perché ogni tanto cambiare fa bene a tutti), le Sardine gli chiedono di avere “il coraggio di dire agli abitanti di Treviso che se la loro comunità oggi non si sente ‘sicura’, è frutto di quel periodo in cui si è pensato che fare propaganda fosse come fare politica. Che salire nei sondaggi equivalesse ad amministrare bene. Spieghi ai suoi concittadini che le illusioni che allora ci avete venduto a prezzi di discount oggi tocca pagarle a prezzo pieno e con gli interessi”. Insomma, si conclude l’attacco a Zaia, “faccia una cosa che nessuno in politica fa mai: prima di parlare alla ‘sua’ gente chieda scusa a quei migranti. Lo faccia a nome del suo partito”.


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