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Fortini: “Rischio infiltrazioni criminali in Ama è reale”

E attacca l'assessore Muraro: "Non era una semplice consulente"

Pubblicato:03-08-2016 09:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:57

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arbitratoROMA  – “Il rischio di infiltrazione criminale in Ama non è propaganda”. Il presidente del Consiglio di amministrazione di Ama, Daniele Fortini, lo dice in audizione alla Commissione ‘Ecomafie’. Fortini cita “il nome della società che è Pmr, i responsabili sono stati arrestati perché membri del clan di ‘Ndrangheta nell’operazione Alchemia” e “sono finite 40 persone in carcere”.

La Pmr service “gestiva la movimentazione dei rifiuti nelle vasche dei Tmb di Rocca Cencia e Salario“, e “arriva in Ama in 2010 con affidamenti diretti senza gara e non ne esce fino al 2015”, il tutto a fronte di “900mila euro l’anno di affidamenti diretti”.

 MURARO IN AMA NON SEMPLICE CONSULENTE

L’assessore all’Ambiente del Comune di Roma nella giunta Raggi, Paola Muraro, “in Ama non era una semplice consulente, non era una persona che gestiva relazioni con autorità terze per quanto di sua competenza, responsabile Ippc, ma in quanto responsabile Aia aveva compito ben retribuito di omologare i rifiuti in ingresso, validare processo lavorazione, omologare i rifiuti in uscita” dagli impianti. Quindi “un delicato incarico e compito, per la quale da 12 anni ha la fiducia azienda“, per cui Muraro “è stata una persona influente, non una dei tanti consulenti, visto che Ama ne ha tre e da 12 anni solo una“.  Se Muraro lo fosse stata “non avrebbe avuto le possibilità” che ha avuto, aggiunge.


Ciò detto, “la ferita non è il blitz” in diretta Facebook di Muraro, “io posso parlare di fronte a qualsiasi platea, la cosa che mi ha amareggiato è stata l’imboscata di una persona amica che non può avere una tale caduta di stile”, dice Fortini.

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