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Sulla Marmolada si stacca seracco di ghiaccio: sei morti, decine i dispersi. Verdi: “Tragedia annunciata”

La colata di neve, ghiaccio e roccia si è verificata nei pressi di Punta Rocca che si trova sull'itinerario di risalita. Europa Verde annuncia esposto: "Tragedia poteva essere evitata"

Pubblicato:03-07-2022 18:54
Ultimo aggiornamento:04-07-2022 13:12

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ROMA – Tragedia sulla Marmolada. Nel pomeriggio di domenica 3 luglio in zona Pian dei Fiacconi, un distacco di roccia ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio. Un seracco di ghiaccio è crollato nei pressi di Punta Rocca, itinerario di salita della via per raggiungere la vetta. Il bilancio è di almeno 6 vittime (di cui 3 italiani), 8 feriti, di cui 2 risultano in condizioni gravi. I dispersi sarebbero 30.

La colata di neve, ghiaccio e roccia – spiega su Twitter il SUEM, Servizio Urgenza Emergenza Medica 118 della Regione del Veneto – ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate. C’è ancora incertezza sul numero totale delle persone coinvolte. Sabato sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta.

In serata le operazioni sono state sospese “per il rischio di intervenire con temperature alte e il rischio di distacchi ulteriori-, ha fatto sapete l’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, a RaiNews24- ovviamente essendoci una situazione di rischio l’area è interdetta”. Per quel che riguarda il conto preciso delle vittime “un numero è impossibile darlo, è stimato sulle testimonianze di chi era sul posto ma non si può escludere vi fosse qualcun altro non visto dai presenti”, spiega l’assessore, “ci sarà una verifica sulle auto parcheggiate, ed è in corso, e una verifica e su chi non dovesse rientrare a casa” ma, conclude, “dare un numero preciso ora sarebbe sbagliato”. 


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 A TREVISO PAZIENTE SENZA NOME IN PROGNOSI RISERVATA

Uno degli feriti nella tragedia della Marmora si trova all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Al momento del ricovero presentava politrauma e ipotermia. Dopo le prime valutazioni è stato sottoposto a embolizzazione per lesioni agli organi interni. Gli accertamenti successivi hanno evidenziato un importante edema cerebrale la cui origine è in fase di definizione. Le condizioni cliniche attuali sono stabili: la prognosi rimane riservata. Il paziente, la cui identità resta sconosciuta, è tuttora sedato e intubato. Lo comunica la Ulss 2 Marca Trevigiana.

SUEM VENETO: INTERDETTA AL PUBBLICO, 18 EVACUATI DA PUNTA ROCCA

“Sono 6 le vittime accertate. 18 persone sono state fatte evacuare dalla cime di Punta Rocca. Al momento si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all’appello. La Marmolada è interdetta al pubblico”. Lo scrive su Twitter il SUEM- Servizio Urgenza Emergenza Medica 118 della Regione del Veneto.

FUGATTI (TRENTO): IMPEGNATI IN RICERCA, RESTA RISCHIO DI ALTRI DISTACCHI

Sulla Marmolada “è attivo il sistema Protezione civile – e siamo in contatto con Curcio e palazzo Chigi – che è impegnato nella ricerca, ma deve esser fatto in sicurezza, le temperature sono alte e c’è rischio per chi va sul campo, in questi momenti, ma questo sta procedendo”. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, lo dice su RaiNews24 commentando il disastro sulla Marmolada.

C’è il rischio altri distacchi? “Certo- dice Fugatti- perché con le temperature alte e il rischio è oggettivo“.
C’è il rischio di ulteriori vittime o feriti, anche perché “oltretutto è domenica e ci sono persone nelle nostre località”, conclude il presidente della Provincia autonoma di Trento.

EUROPA VERDE: TRAGEDIA POTEVA ESSERE EVITATA, PRESENTIAMO ESPOSTO

“Ai feriti e i parenti delle vittime del crollo dell’enorme seracco sulla Marmolada vanno le nostre sentite condoglianze ma, purtroppo, si tratta di una ennesima tragedia annunciata. È una vergogna che il nostro Governo non abbia ancora messo mano a un piano di adattamento ai cambiamento climatici, e alla relativa crisi che stiamo subendo che non può più essere considerata una emergenza. Gli scienziati già da tempo hanno lanciato l’allarme sul fatto che le Alpi si stiano trasformando velocemente a causa del riscaldamento climatico. Per far luce su questi ritardi presenteremo un nostro esposto alla Procura della Repubblica”. Cosí in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi.

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