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Giustizia, scontro tra l’Anm e Salvini: “Alimenta clima d’odio”, “Magistrati non diano lezioni”

Duro attacco dell'Associazione Nazionale Magistrati, la reazione di Salvini: "Se vogliono cambiare le leggi si candidino con la sinistra"

Pubblicato:03-07-2019 10:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29
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ROMA – In una nota l’Anm registra, “ancora una volta, commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del Gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore”.

“Quando un provvedimento risulta sgradito al Ministro dell’interno- dice l’associazione magistrati- scatta immediatamente l’accusa al magistrato di fare politica. Appare poi estremamente grave la prospettazione di una riforma della giustizia finalizzata a selezionare i magistrati in modo che assumano esclusivamente decisioni gradite alla maggioranza politica del momento”.

“I giudici- prosegue l’Anm- nei tribunali e nelle corti, applicano le leggi interpretandole secondo la Costituzione e le norme sovranazionali. Questo è il loro dovere in uno Stato di diritto e in una democrazia liberale e costituisce ineludibile garanzia per la tutela dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini”.


SALVINI: ANM ULTIMA A POTER PARLARE VISTA SPARTIZIONE POLTRONE

“Ho visto la dichiarazione belligerante dell’Anm nei miei confronti. Io non entro in casa altrui ma viste le spartizioni di poltrone penso siano gli ultimi a poter parlare”. Matteo Salvini lo dice in diretta Facebook da Nettuno, dove ha assistito all’esercitazione di prova dei taser.

Certo, “il 99% magistrati è estraneo al mercato delle procure”, concede il ministro dell’Interno, però tornando al caso della liberazione di Carola Rackete parla di “una sentenza fa torto a uomini e donne in divisa del Paese“.

Ciò detto, “i giudici che fanno commenti politici si candidino con il Pd, se poi saranno eletti potranno fare le leggi loro”, attacca Salvini, perché “se un giudice vuole cambiare le leggi si candidi con la sinistra e poi lo fa”.

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