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Roma Capitale e Garante Lazio firmano protocollo su minori

L'obiettivo? Promuovere e realizzare azioni congiunte, valorizzando il superiore interesse dei minorenni in tutte le decisioni che li riguardano.

Pubblicato:03-07-2018 15:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:19
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ROMA – Promuovere e realizzare azioni congiunte, valorizzando il superiore interesse dei minorenni in tutte le decisioni che li riguardano. Con questo obiettivo l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Laura Baldassarre e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio Jacopo Marzetti hanno sottoscritto un protocollo di intesa per rafforzare ulteriormente sinergie e collaborazione, così da sviluppare un sistema integrato di protezione e tutela delle persone di minore età. 

Cosa prevede il Protocollo

Il Protocollo prevede di: promuovere la selezione, formazione e aggiornamento dei tutori volontari, in particolare per i minori stranieri non accompagnati, in modo permanente; sviluppare una sede di raccordo permanente, anche con l’eventuale coinvolgimento di un rappresentante del Tribunale dei Minorenni, in quanto organo deputato all’assegnazione delle tutele, ai fini di supportare i tutori volontari nell’azione quotidiana e rafforzarne le funzioni; scambiarsi regolarmente informazioni e sviluppare le più opportune forme di collaborazione in favore di persone di età minore; avviare un ciclo di visite periodiche nelle strutture che accolgono i minorenni fuori dalla famiglia di origine, al fine di rafforzare le azioni congiunte di monitoraggio, ascolto e partecipazione dei bambini e degli adolescenti.

Ed ancora: di avviare un’azione permanente di promozione dell’istituto dell’affidamento familiare, al fine di aumentarne la diffusione, condividendo l’importanza della centralità dell’ambiente familiare per il minorenne, rispetto alla casa famiglia; promuovere azioni volte alla divulgazione della Convenzione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, anche nell’ambito delle attività di formazione previste dalla Scuola di Formazione di Roma Capitale; promuovere attività di sensibilizzazione rivolte ai bambini e gli adolescenti, volte al contrasto della violenza (esempio bullismo, cyberbullismo etc) da realizzare anche in collaborazione con altre realtà istituzionali; favorire l’ascolto e la partecipazione degli adolescenti ai processi di elaborazione delle politiche e delle azioni che li riguardano, anche a livello locale, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, come sancito dall’art. 12 della Convenzione Onu sui diritti dei bambini e gli adolescenti.


Ascolto, partecipazione e condivisione sono gli assi strategici su cui puntiamo

“Proseguono nostre azioni per creare raccordi permanenti con le altre istituzioni e per aumentare l’efficacia della nostra azione, rafforzando i diritti di bambini e adolescenti sul territorio di Roma Capitale e tornando finalmente a programmare. A ciò si aggiunge la delibera, approvata in Aula Giulio Cesare, per Una città amica delle bambine e dei bambini. Nel complesso ascolto, partecipazione e condivisione sono gli assi strategici su cui puntiamo”, sottolinea Laura Baldassarre.

I ragazzi hanno bisogno di essere seguiti da una figura di riferimento che non può essere solo il Comune



“Il Protocollo dedica una parte fondamentale alla figura del tutore volontario, che appare decisiva nel nuovo sistema di tutele dei minorenni. Nel Lazio i corsi di formazione hanno riscosso un successo enorme, basti pensare che all’avviso pubblico hanno risposto oltre 1.000 persone di cui oltre 400 hanno già completato il percorso formativo e altre 200 stanno per terminarlo: si tratta di numeri che certificano il più alto grado di partecipazione tra le regioni italiane. Abbiamo, inoltre, ampliato la figura del tutore a tutti i minorenni del territorio laziale. Garantiamo l’insegnamento di aspetti giuridici, psicologici e sociosanitari, ma si tratta di un meccanismo in continua evoluzione che stiamo perfezionando progressivamente”, osserva Jacopo Marzetti. “Questi ragazzi si trovano nel nostro territorio sono molti e hanno bisogno di essere seguiti- ha aggiunto Marzetti- da una figura di riferimento che non può essere solo il Comune. C’è bisogno quindi di persone che impiegano il loro tempo ad aiutarli, segurli e integrarli socialmente”.

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