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Migranti, hotspot nel Sahara? Per l’Africa “l’atteggiamento Ue è intollerabile”

Dura presa di posizione dell'Unione Africana che critica le decisioni prese nell'ultimo consiglio Ue

Pubblicato:03-07-2018 08:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:19

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ROMA – L’Unione Africana prova ad armonizzare le strategie nazionali sulle migrazioni ma, allo stesso tempo, condanna le “piattaforme di sbarco” prefigurate nella regione sahariana dai capi di Stato e di governo del Consiglio europeo: sono i due fatti emersi dal vertice dell’Ua che si è concluso ieri sera in Mauritania.

L’impegno di coordinamento è sancito dall’accordo su un nuovo Osservatorio per le migrazioni e lo sviluppo che avrà sede a Rabat. Secondo Nasser Bourita, ministro degli Esteri del Marocco, si tratta di “uno strumento incaricato di armonizzare le strategie nazionali degli Stati africani e di migliorare l’interazione con gli alleati esterni”.

Al centro del vertice, nella capitale Nouakchott, ci sono state però anche le decisioni del Consiglio europeo di giovedì e venerdì.


“Il Marocco – ha sottolineato Bourita – respinge l’idea delle piattaforme, che considera una soluzione inadeguata e controproducente“.

A prendere posizione contro la proposta di “hotspot” al di fuori del territorio dell’Unione Europea è stato anche il presidente della Commissione dell’Ua, Moussa Faki Mahamat.

“Il destino tragico che aspetta i migranti africani alle porte dell’Europa è reso ancora peggiore dal ricorrere di atteggiamenti intollerabili contro di loro in Africa” ha denunciato l’ex ministro degli Esteri del Ciad. Convinto che l’organismo con sede ad Addis Abeba “non possa condannare le violazioni dei diritti umani contro i migranti nel mondo e ignorare poi quelle che si verifichino nel suo continente”.

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