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Paolo Villaggio, il ricordo di Enrico Vanzina: “Un grande intellettuale”

ROMA - Enrico Vanzina ricorda Paolo Villaggio, morto oggi a

Pubblicato:03-07-2017 13:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:29

Paolo Villaggio
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ROMA – Enrico Vanzina ricorda Paolo Villaggio, morto oggi a Roma all’età di 84 anni. Queste le sue parole, raccolte da AgenSir: “Mio fratello Carlo ha conosciuto Paolo Villaggio quando faceva l’aiuto regista per Mario Monicelli nel film ‘Brancaleone alle crociate’ nel 1970. È nata subito una grande amicizia, condivisa anche con Ugo Tognazzi. Ci siamo frequentati moltissimo. Ci è capitato poi di fare due film con lui, ‘Io No Speak English’ nel 1995 e ‘Banzai’ nel 1997: lì lavorando insieme con Paolo, abbiamo colto il suo lato più importante. Al di là infatti del suo essere umorista, attore e scrittore, Paolo era un uomo coltissimo, un grande intellettuale”.

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Enrico, sceneggiatore e regista insieme al fratello Carlo, figli del regista della commedia italiana Steno, ovvero Stefano Vanzina, tratteggia il profilo tra cinema e vita reale di Paolo Villaggio: “Un conoscitore dell’arte, della musica, del teatro, della letteratura. Parlare con lui era un incanto. Era un grande professore con una grazia tutta particolare. Io in questo momento di commozione desidero proprio ricordarlo così: con una stupefacente intelligenza e capacità critica, nonché umorismo, che da intellettuale ha preferito rimanere accanto al pubblico. Dietro al comico c’era una figura culturale importante”.

Citando poi il padre Steno, rilancia ancora Vanzina: “Papà ha fatto tre film con lui – ‘Tre tigri contro tre tigri’, ‘Dottor Jekyll e gentile signora’ e ‘Bonnie e Clyde all’italiana’ – e si intendevano a meraviglia essendo molto simili, da veri umoristi senza superbia. Era davvero un caro amico di famiglia”.


Il pensiero poi va alla maschera Fantozzi: “Fantozzi e, in generale, i personaggi di Villaggio sono molto diversi da quelli della classica commedia all’italiana. Lui aveva scelto il modello internazionale, unendo battute graffianti a una comicità fisica alla Charlie Chaplin, Buster Keaton o Jacques Tati. Incantava tutti, dagli stranieri ai bambini. Lui impersonava il perdente, che però faceva letteralmente morir dal ridere. Non ce ne sono altri come lui”.

Chiudendo, Vanzina sottolinea come Villaggio rappresenti “il nostro Stanlio e Ollio insieme. È stato inoltre lo scrittore che ha invento uno dei personaggi più forti della letteratura italiana dal dopoguerra a oggi, ovvero Ugo Fantozzi”.

Fonte: agensir.it

 

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