NEWS:

FOTO | “L’anno che verrà”, le luminarie di Dalla saranno vendute all’asta

Le luminarie si potranno acquistare la sera del 2 luglio, durante la cena organizzata a Palazzo Re Enzo per 350 persone: i lotti sono 35. Il ricavato andrà per migliorare il reparto oncologico del S.Orsola

Pubblicato:03-06-2019 13:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Le luminarie di Lucio Dalla, quelle con le parole de “L’anno che verrà” fatte montare per Natale dai commercianti di via D’Azeglio (praticamente sotto le finestre di casa di Lucio) andranno all’asta. E sarà un’asta vera, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Sant’Orsola per un progetto che migliori l’accoglienza e la cura dei malati di tumore all’interno del Policlinico. Chi vorrà portarsi a casa un pezzo, o anche tutto il testo, della celebre canzone del cantautore bolognese, dovrà battersi lotto per lotto. Ma soprattutto partecipare alla cena che si svolgerà la sera del 2 luglio a Palazzo Re Enzo, nel corso della quale saranno battuti all’asta i 35 lotti in cui sono state divise le luminarie, 20 con i versi del brano, più i dieci strumenti musicali che decoravano il testo ‘luminoso’.


Per partecipare alla cena (100 euro a persona) è obbligatoria la prenotazione, i posti a disposizione sono 350. Il menù è a cura degli chef e dei ristoratori dell’associazione Tour-tlen, che si sono messi a disposizione gratuitamente.


Una cena con le portate a tema Dalla

Tutti i piatti citano alcuni delle più celebri canzoni di Dalla: “Com’è profondo il mare” è l’antipasto a base di tartare di tonno con acqua di mare in gel, mentre i tortellini in brodo sono in abbinamento con “Tu non mi basti mai“. Seduti a tavola si potrà scoprire cosa c’è di “Disperato erotico stomp” nel risotto al nero di seppia di Max Poggi, e “Cosa sarà”, o meglio, ‘come sarà’ la faraona alla bolognese di Vincenzo Vottero. Il dolce è un “Orfeo bianco”. Le luminarie sono costate circa 30.000 euro e con l’asta i commercianti sperano di superare di un bel po’ questa cifra. Per questo, spiega Simone Dionisi, presidente del Consorzio di via D’Azeglio, hanno preferito procedere per lotto separati senza prevedere la vendita ‘in blocco’ di tutte le luminarie.

Luci potrebbero andare allo stadio Dall’Ara o all’Unipol Arena

Nei mesi scorsi, peraltro, si era parlato di un interessamento sia da parte del Bologna Calcio, che vorrebbe esporre il testo de “L’anno che verrà” allo stadio, che di Claudio Sabatini, che le vorrebbe per l’Unipol Arena. In ogni caso, se vogliono tutta la canzone, dovranno partecipare all’asta per tutti i singoli lotti. L’asta sarà realizzata in collaborazione con Sotheby’s e con la Galleria d’arte Maggiore, ma per il momento, trattandosi di un evento ‘charity’, non è stata fissata ancora una base d’asta. Chi volesse partecipare dovrà essere presente alla cena.

 


“Forse, se riusciremo ad avere abbastanza volontari, sarà possibile raccogliere offerte anche telefonicamente. Vedremo”, puntualizza Raphaelle Blanga, direttrice di Sotheby’s Italia. Sarà, invece, possibile visionare i vari lotti on line. Il ricavato andrà al progetto “Uno spazio che cura” della Fondazione Sant’Orsola all’interno dell reparto di Oncologia medica: il primo passo prevede l’acquisto di 20 letti elettrici e 20 poltrone di ultima generazione per le terapie e la realizzazione di una nuova sala di attesa.

“L’asta di beneficenza per le luminarie di Lucio segna il gran finale di una bellissima operazione di valorizzazione e celebrazione di un talento di Bologna”, commenta l’assessore alla Cultura Del Comune di Bologna, Matteo Lepore. “La Fondazione Sant’Orsola non poteva avere migliore battesimo e spero potremo ancora in futuro rimanere nell’attenzione dei commercianti di via D’Azeglio”, auspica il presidente, Giacomo Faldella. “Lucio amava molto le luminarie. Sarebbe stato felice di questa iniziativa”, conclude il presidente della Fondazione Dalla, Andrea Faccani. Intanto, i negozianti di via D’Azeglio assicurano di avere in cantiere nuovi progetti per il prossimo Natale.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it