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ROMA – Circa 140 milioni di euro l’anno. A tanto equivale l’impatto che la gratuità, per tutte le donne, della pillola anticoncezionale avrebbe sulla spesa sanitaria nazionale. Lo ha ricordato, questo pomeriggio, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante un question time alla Camera in cui veniva chiesto se il governo non ritenesse “indispensabile sostenere, per quanto di competenza, la decisione del Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), anche individuando, se necessario, le risorse pari a 140 milioni di euro al fine di consentire al Consiglio di amministrazione dell’Aifa di approvare in tempi rapidi la gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne e in tale contesto promuovere lo sviluppo della ricerca sugli anticoncezionali ormonali maschili e una campagna informativa e formativa sulla sessualità responsabile”.
Ricordando “che l’Aifa fin dal 2003 opera nell’ambito dell’autonomia ad essa riconosciuta e nel rispetto dell’autonomia della Commissione tecnico-scientifica e del Comitato prezzi e rimborsi che svolgono le funzioni consultive prescritte dalle disposizioni vigenti- Ciriani spiega che- appare ineludibile la questione della compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico per l’impatto sulla relativa spesa a carico del Sistema sanitario nazionale”.
In conclusione “le valutazioni e gli approfondimenti che il Cda dell’Aifa è chiamato a svolgere in questi giorni, nel rispetto delle funzioni e delle prerogative allo stesso attribuite dall’ordinamento- dice il ministro- sono finalizzate a garantire che la scelta tecnica operata dalle commissioni consultive sia in linea con il tetto programmato della spesa farmaceutica e non concorra ad alcuno sfondamento del medesimo”.
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