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Difesa, Caporal Maggiore Capo Sacco (Siulm): “Diversi dal sindacato civile”

La neo-segretaria nazionale del sindacato militare interforze: "Abbiamo chiesto un incontro al ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore e attendiamo risposta"

Pubblicato:03-05-2022 17:19
Ultimo aggiornamento:04-05-2022 08:21
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SIULM
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ROMA – “Una novità che come tutte le novità suscita scalpore, tanto interesse, ma anche scetticismo e un po’ di timore, è umano. Stiamo trattando la cosa con la dovuta delicatezza e stiamo cercando di far capire l’importanza di aderire a un sindacato che non vuol dire in alcun modo essere in contrapposizione con le Istituzioni, non potrebbe mai esserlo perché siamo innanzitutto militari e vien da se che per primi rispettiamo i principi del nostro status. La nostra specificità ci differenzia da quello che nell’immaginario collettivo è il sindacato civile e del resto è lo stesso disegno di legge ad aver disciplinato le materie da poter trattare o ha escluso per ovvie ragioni il diritto allo sciopero”.

Tiene molto a sottolineare questo aspetto il Caporal Maggiore Capo Alessandra Sacco, neo-segretaria nazionale del Siulm, sindacato militare interforze. Intervistata dalla Dire ha ribadito come ci sia ora una maturità adeguata nel rapporto con l’Aurorità: “Il sindacato non deve essere visto come una minaccia, i nostri obiettivi peraltro- ha aggiunto- non sono sola la difesa dei diritti, ma anche la proposta di idee, miglioramenti su diversi aspetti della vita militare delle varie categorie del nostro personale militare da proporre agli stati maggiori. Attendiamo di incontrare il ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore”.

LA LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE SINDACALE MILITARE

Il Caporal Maggiore Capo Sacco che ha nel suo curriculum una formazione in ambito psicologico come operatrice presso il Centro Igiene Mentale di Chieti e ha partecipato a diversi progetti di ricerca presso le case circondariali di Campobasso e Larino, ha spiegato di aver sempre seguito l’iter che ha portato alla legge che ha finalmente riconosciuto la libertà di associazione sindacale militare: “Un percorso giovane e nuovo- come lo ha descritto- che ho seguito con vivo interesse. Dalla sentenza della Corte costituzionale 120 del 2018, prima ancora preceduta dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, alle varie circolari all’inizio a firma dell’allora ministra della Difesa Trenta. Credo fermamente nel ruolo rappresentativo delle associazioni sindacali e nel Siulm ho trovato un clima in linea con miei principi”.


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Tra le azioni legali in cui il Siulm si è distinto, quello relativo alla difesa dei militari sospesi e finiti senza stipendio a causa dell’obbligo imposto alla vaccinazione Covid-19, con il decreto legge 172: “Il SIULM ha scelto una posizione di equidistanza rispetto alle scelte dei propri iscritti e ha garantito la possibilità di rivolgersi a studi legali convenzionati per ricorrere contro l’iniqua misura del mancato pagamento dello stipendio. Il Tar del Lazio il 14 febbraio scorso ha accolto la richiesta di annullamento e molti sono rientrati in servizio, con una sentenza successiva ha rimesso il giudizio alla Corte e attendiamo con fiducia il pronunciamento”.

Tra gli altri temi all’attenzione del sindacato: “Il reclutamento dei volontari per ridurre il precariato e accedere al servizio permanente in 7 anni invece di 11, un trattamento economico migliore, il contingente aggiuntivo ad alta specializzazione, il ricongiungimento dei graduati anziani con le famiglie di origine, la stabilizzazione del personale sanitario che ha aderito al reclutamento per l’emergenza Covid-19, la consulenza legale agli iscritti, il ricongiungimento familiare anche tra diverse Forze Armate, gli alloggi di servizio”. Con la legge un aspetto di cui il sindacato si occuperà sarà anche la contrattazione economica che verrà svolto da rappresentanti di categoria e non più da dirigenti militari.

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