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Nardella: “Per Firenze vedo la luce in fondo al tunnel”

Il sindaco del capoluogo toscano si dice speranzoso, grazie soprattutto alla riapertura del Maggio, alle nuove sale degli Uffizi e all'invio del 'gemello' del David di Michelangelo a Dubai

Pubblicato:03-05-2021 17:45
Ultimo aggiornamento:03-05-2021 17:45
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dario nardella
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FIRENZE – La riapertura del teatro del Maggio, le nuove sale degli Uffizi, il ‘gemello’ del David di Michelangelo inviato a Dubai per l’expo. “In questi ultimi giorni Firenze ha segnato una tripletta fantastica: può essere la luce in fondo al tunnel“. Il sindaco Dario Nardella ci spera, come spiega nel corso di un’intervista rilasciata a Rtv 38. “Se il ritmo è questo credo che la città, pur venendo da un anno terribile, possa trovare energie e forza per rialzarsi a cominciare dall’economia del turismo, che in realtà si porta dietro tanti altri settori”. Certo, osserva, prima di vedere la città piena di turisti “ci vorrà ancora un po’ di tempo, dei mesi a disposizione per riorganizzare il modello Firenze”. Il Covid, infatti, “ha accentuano le criticità che già conoscevamo: le città d’arte sono molto fragili, perché dipendono dal turismo internazionale. E se chiudi le frontiere non bastano i visitatori domestici. Quindi dobbiamo lavorare sulla promozione internazionale della città”.

Il virus, inoltre, “ci ha fatto capire che un modello sostenibile deve puntare sulla qualità dell’offerta. Per questo sono determinato” a realizzare “una Firenze capitale della conoscenza e della formazione“, investendo sui giovani e gli atenei stranieri. Su questo “stiamo lavorando con la console generale degli Stati Uniti per prendere contatti con alcune università americane che potrebbero aggiungersi a quelle già esistenti”. Investire sulla qualità dell’offerta, inoltre, “significa avere visitatori che restano più giorni in città”, contrastando in pratica il fenomeno del turismo mordi e fuggi.

La Francia ha portato il Louvre ad Abu Dhabi“. Per questo “riprendo l’idea lanciata qualche anno fa: portare la galleria degli Uffizi in Cina, a Shanghai, oppure in un’altra grande città dell’Asia, perché così portiamo la cultura di Firenze nel mondo” sottolinea Nardella a Rtv 38. “Questo non significa svendere la città, ma contagiare altri Paesi e continenti con la nostra tradizione”, quindi “fare in modo che la leva culturale diventi un grande passe-partout per le nostre aziende, per la loro promozione e i loro investimenti all’estero”.


“LE ORDINANZE ANTI-MOVIDA HANNO FUNZIONATO, LA PIOGGIA HA AIUTATO”

Le nuove ordinanze, che nei weekend a Firenze vietano di stazionare nelle zone più battute dalla movida e di bere alcol se non nei tavolini dei locali, “hanno funzionato abbastanza bene“. Sono state schierate “molte forze dell’ordine e agenti della polizia municipale, che ringrazio”, così come “i cittadini che si sono comportati in modo adeguato“. Lo sottolinea il sindaco Dario Nardella, intervenendo a Rtv38. Certo, ammette, “la pioggia ha aiutato, anche se ieri, domenica, è stata una bella giornata e le persone non sono mancate nelle piazze”.

La questione, in un modo o in un altro, riguarda tutte le grandi città. Tuttavia, spiega, “una cosa sono i ragazzi che escono in maniera corretta, rispettando le distanze e mettendo le mascherine. Altro è quando abbiamo dei veri e propri assembramenti” che alla fine “si trasformano in un pericolo sanitario, come è successo il 25 aprile qui a Firenze e ieri a Milano” per la festa scudetto dell’Inter.

Con le varianti, ad esempio quella indiana, i problemi continuano“. Quindi, osserva, servono regole chiare, buonsenso e gradualità nelle ripartenza, perché il punto ora è governare la convivenza tra la pandemia, e la ripartenza economica e sociale. Poi, continua, “bisogna accelerare con le vaccinazioni. Mi sembra che il governo stia già facendo grandissimi sforzi e il generale Figliuolo ha portato risultati concreti”. Infine “uno degli aspetti più preoccupanti, soprattutto nelle grandi città, è quello del trasporto pubblico. Dobbiamo potenziarlo al massimo, mettendo in campo tutte le risorse possibili”. Questo punto, conclude, “è cruciale”.

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