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“A Fedez facce Tarzan”, dopo Berlusconi e Grillo eccone un altro

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:03-05-2021 17:23
Ultimo aggiornamento:03-05-2021 17:31

fedez tarzan
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ROMA – Penso all’uscita di Fedez e mi torna in mente il film di Alberto Sordi che si lanciava nella marana coi followers di allora che gridavano “Americà facce Tarzan”. Mi incammino su un campo minato, lo so. Perché la rete funziona così, lo so. E perché gli idoli della rete quando li ‘tocchi’ rischi, anche grosso. Ma quando i miei figli mi hanno detto: ‘Papà ma hai sentito Fedez…’ beh allora è scattata la molla ‘questo è troppo’.

Ed eccomi a parlare del discorso che l’influencer, marito di cotanta altra bellissima super influencer, ha rivolto alla nazione dal palco del Primo Maggio, organizzato con la Rai per allietare con la musica la festa dei lavoratori ed anche quelli che soffrono perché lo hanno perso o lo stanno cercando. Va bene, Fedez ha parlato anche della sofferenza dei lavoratori dello spettacolo, che la pandemia ha messo in ginocchio chiudendo tutto e che ancora non sanno bene che cosà sarà di loro. Bene, bravo, bis. Poi si è arrivati al tema scottante, la legge Zan, sinteticamente definita contro l’omotransfobia ma che tecnicamente recita: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” (inserita all’ultimo).

“Fedez ha avuto coraggio, usando la Rai ha lanciato un messaggio contro la Lega di Matteo Salvini”, hanno detto in molti. Perché Fedez si è messo a citare alcune dichiarazioni di leghisti contro gli omosessuali, accusando poi il centrodestra di bloccare le nuove norme. Ecco, a proposito del coraggio, in genere si ha coraggio quando si vince la paura, quando si rischia di fronte a un pericolo imminente, grave. In questo caso perché coraggio? Fedez ha detto la sua, nessuno lo ha minacciato. A ma c’è stato il tentativo di censura da parte dei dirigenti Rai… Mi vien da ridere. Quelli pensavano al proprio posto, avevano già capito il casino che si sarebbe creato. E poi Fedez stava già registrando, perché sapeva che quelle frasi smozzicate erano la prova del tentativo di mettergli il bavaglio.


Non posso dilungarmi troppo, torniamo al punto, il mestiere di Fedez. Vive sulla rete, vive in rete, si nutre e guadagna dalla rete. E sulla rete i soldi si fanno se c’è un pubblico numeroso, crescente, che si appassiona, ti segue e così ti permette di fare marketing, pubblicità in italiano. E Fedez è comunque un prodotto che ha bisogno di un pubblico, e la sua faccia si accompagna a prodotti da vendere, ultimo i suoi smalti anche per uomini che, guarda caso, ben si sposano con la battaglia per superare antiche convenzioni riguardo al genere sessuale.

Quindi non regge l’alibi che Fedez ha parlato gratis, perché Fedez aveva bisogno solo di mantenere alto il nome e scatenare i suoi followers. Obiettivo raggiunto, anche grazie a chi si è messo a polemizzare non capendo che così si scatenavano altre tifoserie. Siamo un Paese strano, per questo bisogna fare attenzione. Perché abbiamo avuto un imprenditore televisivo che ha inventato un partito e ha conquistato il Governo del Paese; perché abbiamo avuto un comico, che si è inventato un Movimento che ha conquistato il Governo del Paese. Ecco, se c’è qualcosa di vero nel detto “Non c’è due senza tre’, una qualche domanda me la farei.

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