NEWS:

Imprese e business plan, all’Unicusano seminario per gli studenti

Fortuna: "Bello vedere allievi e docenti insieme"

Pubblicato:03-05-2018 14:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50

Studenti-Aula-Universita
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Grande successo per il seminario sul business plan, organizzato dall’Università Niccolo Cusano. Circa 300 persone, tra studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado, hanno infatti gremito l’aula Magna della sede dell’ateneo a Roma. L’apertura dei lavori e i saluti iniziali sono stati riservati al rettore della Cusano, Fabio Fortuna, mentre a tenere alta l’attenzione degli studenti ci hanno pensato anche gli interventi di Silvana Bolognesi, segreteria generale Asdort Intervento, e di Silvia Testarmata, docente associata di Economia aziendale dell’Unicusano.

“Una bella giornata, un evento dedicato ai maturandi- ha detto Fortuna all’agenzia Dire- Vedere docenti e studenti insieme è stato un motivo di soddisfazione, e poi il business plan, in economia aziendale, potrebbe rientrare nella tracce del prossimo esame”. Nel suo intervento Fortuna, che ha evidenziato “la centralità dello studente“, ha spiegato che questa è una iniziativa “che facciamo tutti gli anni”, e a tal riguardo ha fatto riferimento al ruolo della “Associazione docenti di ragioneria e tecnica”. Il seminario, inizialmente riservato al personale direttivo e ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado, ha l’obiettivo di delinearne le caratteristiche vista la rilevanza dell’argomento anche ai fini didattici. Realizzare un valido business plan non ci assicura che sia inalterabile e immodificabile nel tempo, ma solitamente copre un arco temporale di 3-5 anni, per questo ha bisogno di un aggiornamento periodico, per inserire le novita’ in termini di risultati e finanziari raggiunti dall’azienda e i conseguenti possibili cambiamenti delle strategie imprenditoriali.

Ti potrebbe interessare:


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it