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Dalle gru alle balene, ecco come gli animali migratori si tramandano la loro cultura

A Parma il seminario internazionale degli scienziati della 'Conferenza di Bonn'

Pubblicato:03-04-2023 16:03
Ultimo aggiornamento:03-04-2023 16:03

animali migratori
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REGGIO EMILIA – Ci sono le gru che insegnano ai giovani le rotte migratorie semplicemente percorrendole insieme, o gli elefanti dove le femmine anziane (matriarche capobranco) sviluppano una memoria frutto di lunghi anni di vita e indicano ai più piccoli la localizzazione delle pozze d’acqua ancora attive in decenni di particolare siccità. Sono alcuni esempi della “cultura” degli animali migratori, al centro di un seminario internazionale in corso a Parma in questi giorni. Ne discutono gli scienziati della “Conferenza di Bonn” (Cms), citando come altro esempio quelle delle balene. Anche in questa specie le matriarche conoscono zone oceaniche particolarmente favorevoli, in cui è più facile trovare alimenti in determinati momenti dell’anno e quindi guidano i gruppi sociali in queste zone.

In lunghi anni di caccia molte anziane sono state uccise e così facendo, è stata cancellata la conoscenza e la memoria di quella modalità di migrazione. In Gran Bretagna, infine alcune cinciarelle impararono negli anni 60 del secolo scorso a rubare la panna delle bottiglie di latte lasciate davanti alle case, beccando il sottile strato di alluminio che le ricopriva. Una cultura che si espanse in breve tra i volatili. Come andò a finire? Si dovette cambiare il packaging delle bottiglie consegnate a domicilio .


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