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VIDEO| Scialpinisti bloccati in Tagikistan, “Italia ci aiuti”

I cinque ragazzi, veneti, erano partiti il 21 febbraio, quando ancora non c'erano casi di coronavirus in Italia. Dovevano rientrare il 9 marzo

Pubblicato:03-04-2020 18:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:05

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ROMA – Un appello alle autorità italiane affinché “sblocchino la situazione” favorendo il loro ritorno a casa: a rivolgerlo cinque scialpinisti veronesi, bloccati da settimane in Tagikistan, dove erano giunti dal vicino Afghanistan. “Per noi la cosa comincia a diventare pesante” dice uno di loro, Andrea Micheli, in un video-messaggio pubblicato su Youtube dal portale di informazione veneto Heraldo.

“Pensiamo soprattutto alle nostre famiglie a casa, che hanno grossi problemi per l’epidemia di coronavirus in corso”. Gli scialpinisti ricordano di essere partiti, per partecipare a un progetto solidale, il 21 febbraio. “Prima di quella data non c’era stato nessun caso” aggiungono, in riferimento al decesso confermato proprio quel giorno a Vo’ Euganeo: “Avremmo dovuto essere a casa il 9 marzo“.


I cinque, Giuliana Steccanella, Anna Paola Perazzolo, Fabio Bullio, Giorgio Bonafini e Andrea Micheli, avrebbero dovuto partire dal Tagikistan con un volo organizzato dall’ambasciata tedesca domani. Un’opportunità saltata, spiegano, perché dal governo di Dushanbe non sono giunte le autorizzazioni.

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