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ROMA – Alcuni giornali “tifano apertamente per il virus”: parola di Marton Bekes, storico e direttore di Kommentar Magazine, testata vicina al governo di Viktor Orban. La sua è una delle voci che in Ungheria, in giorni segnati dal conferimento di “pieni poteri” al primo ministro, stanno segnando un dibattito sull’informazione ai tempi del Covid-19.
Secondo Bekes, ospite dall’emittente HirTv, oggi si vive “una situazione di guerra” e i cronisti dovrebbero astenersi dal diffondere informazioni non corrette o che alimentano paura. Diversi, però, i reporter che denunciano rischi di altro tipo. “Mi aspetto che iper-zelanti esperti di estrema destra chiamino la polizia per farci arrestare” ha detto Szabolcs Panyi, del portale investigativo Direkt36.
Il conferimento parlamentare di nuovi poteri a Orban, che potrà legiferare senza il controllo dell’Orszaggyules e i contrappesi costituzionali, ha alimentato critiche anche a livello internazionale. Dopo un richiamo della Commissione europea, “profonda preoccupazione per il rischio di violazioni dei principi dello stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali” è stata espressa da 13 Paesi, dalla Germania all’Italia alla Francia.
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