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VIDEO | Coronavirus, Lorenzin: “Serve agenzia nazionale del virus”

"Troppo regionalismo", spiega l'ex ministra della Sanità. E boccia Fontana: "No alle speculazioni politiche"

Pubblicato:03-04-2020 13:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04

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ROMA – Tra le azioni necessarie per ripartire dopo l’emergenza coronavirus c’è anche un’agenzia nazionale del virus. E’ la proposta di Beatrice Lorenzin, deputata del Pd ed ex ministra della Sanità.

Coronavirus, Lorenzin: “Serve un’agenzia nazionale del virus” from Agenzia DIRE on Vimeo.
Intervistata dall’agenzia Dire, spiega: “Dobbiamo avere a livello centrale delle linee guida, un’azione di monitoraggio, come si utilizzano i tamponi per poter fare non soltanto un campione della popolazione ma anche per lavorare sulla prevenzione”.
Lorenzin parla anche di come “far ripartire i modelli industriali e quindi io ho immaginato un’agenzia nazionale dei virus presso l’Istituto superiore di sanità, d’intesa col ministero e con le regioni per rendere un’azione esecutiva un’azione di avere un comando di controllo, dal centrale al locale, che sia capace di fronteggiare i prossimi mesi, di rimettere in moto l’economia e proteggere la popolazione più debole che, ricordiamocelo, sono tutte le persone over 60 e tutte le persone che hanno altre patologie e altre malattie”.

“TROPPO REGIONALSIMO”

Venti sistemi sanitari regionali che prendono decisioni sono troppi, “serve un’unica linea, un unico sistema”, spiega  Beatrice Lorenzin, deputata del Pd ed ex ministra della Salute.

Lorenzin: “Coronavirus, troppo regionalismo” from Agenzia DIRE on Vimeo.


Intervistata dall’agenzia Dire, Lorenzin osserva: “Negli ultimi anni abbiamo perso una serie di occasioni importanti, ma di fronte a questa emergenza che stiamo vivendo ognuno di noi deve imparare la lezione e risolvere alcuni problemi che sono rimasti totalmente irrisolti dall’inizio del federalismo sanitario”. Eccoli: “Non si possono avere il 20 sistemi sanitari diversi, non si possono avere 20 sistemi di prevenzione diversi, 20 sistemi di ricerca e soprattutto chi controlla chi? Come si garantiscono i cittadini che ci sia una linea di controllo? Questo non significa tornare indietro a 20 anni fa, ma andare avanti e correggere il meccanismo soprattutto per alcuni fattori come quello della prevenzione”.
Lorenzin ricorda la sua esperienza al ministero: “Se in tema di vaccini eravamo arrivati a un livello di bassa immunizzazione sul nostro territorio era perché ogni regione era andata per conto proprio. C’erano diverse proposte di obbligatorietà vaccinale delle regioni fatte in modo diverso, ma questo modo di ragionare non funziona, Vogliamo imparare la lezione di questi virus? Su alcune cose serve un’unica linea- sottolinea- un unico sistema che va condiviso, controllato, monitorato, per garantire in questo modo la salute dei cittadini che è la prima cosa necessaria anche perché funzioni l’economia”.

“FONTANA SBAGLIA”

“Il presidente Fontana sbaglia” ad attaccare il governo, “nello stile e nel metodo perché i presidenti delle regioni sono ascoltati tutti i giorni. Io sarei stata più autoritaria” nei suoi confronti. Beatrice Lorenzin boccia il comportamento del governatore della Lombardia.
Intervistata dall’agenzia Dire, Lorenzin dice: “Soprattutto siamo tutti insieme, tutto lo Stato si è mosso per aiutare la Lombardia, dall’esercito ai volontari, fino alle risorse per le imprese. Oggi siamo tutti lì per lavorare e aiutare ed è l’unico spirito che ci deve essere in questa fase. Io posso capire i nervosismi- agiunge- ma non la speculazione politica. Non vorrei che già ora si cominciasse la campagna elettorale per il dopo, o si provasse a nascondere gli errori. Gli errori li hanno fatti tutti, anche la regione Lombardia, bisogna imparare dagli errori per non farli in futuro”.

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