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Coronavirus, sindaci a Fontana: “Milioni di mascherine, ma dove sono?”

I sindaci di centrosinistra della Lombardia incalzano il governatore Fontana su mascherine, tamponi e test sul sangue

Pubblicato:03-04-2020 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:04

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MILANO – “Se è vero, e ne prendiamo atto, che Regione Lombardia ha effettuato acquisti di mascherine per molti milioni di euro, e contestualmente la Protezione Civile sostiene di aver inviato in Lombardia il 17% di 45 milioni di mascherine- come ha dichiarato ieri Angelo Borrelli- dove sono tutte queste mascherine? Perché noi fino ad oggi non le abbiamo viste, né le une né le altre. Possiamo avere una parola certa su quando arriveranno ai Comuni e ai nostri cittadini?”. Così i sindaci di centrosinistra della Lombardia (Giorgio Gori, Bergamo, Emilio Del Bono, Brescia, Gianluca Galimberti, Cremona, Virginio Brivio, Lecco, Mattia Palazzi, Mantova, Beppe Sala, Milano e Davide Galimberti, Varese) continuano a martellare Regione Lombardia e il governatore Attilio Fontana sulla carenza del principale dispositivo di protezione individuale.

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Sala e gli altri sindaci- in un nuovo duro intervento pubblicato oggi su Facebook- passano poi al problema dei tamponi da somministrare a tappeto per controllare sul nascere i focolai epidemici. “L’esecuzione dei tamponi è oggi limitata ai soggetti sintomatici candidati al ricovero e agli operatori sanitari con sintomatologia similinfluenzale (oltre a quelli usati per la verifica della guarigione). Ciò significa che la Regione Lombardia ha del tutto abdicato all’uso di questo strumento come mezzo per il contenimento della diffusione del virus, a differenza di quanto continua ad essere fatto in altre regioni” rinunciando a parere dei sindaci a “individuare precocemente e di testare anche i familiari e i contatti più stretti. E questo a nostro avviso è un problema”. Sala e colleghi chiedono dunque di “acquistare più macchinari e maggiori quantitativi di reagente, e perché non si sia coinvolto un maggior numero di laboratori, così da poter effettuare un numero adeguato di tamponi”.


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L’attenzione dei sindaci si rivolge poi alla questione dei test sierologici. “Sappiamo- e tu ce lo confermi”, scrivono Sala e gli altri primi cittadini a Fontana, “che sono in corso ricerche applicate e mirate su questo tipo di test. Non siamo in alcun modo a sollecitare, a tale riguardo, decisioni affrettate o imprudenti. Concorderai però sul fatto che la Lombardia non possa permettersi di restare indietro su un fronte così importante. Altre Regioni- il Veneto, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e le Marche- hanno già attivato la sperimentazione sul campo dei test sierologici. Con il pieno rispetto dei protocolli scientifici, siamo a sollecitare che anche la nostra Regione faccia quanto prima altrettanto. E ti chiediamo sin d’ora d’essere tempestivamente informati- concludono perentoriamente i sindaci rivolti al governatore- su caratteristiche e tempi della sperimentazione che la Regione deciderà di autorizzare”.

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