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Egitto-Usa: Trump e Al-Sisi a colloquio, ma non si parla di diritti umani

Oggi i colloqui tra Trump e Al-Sisi, ma fuori dalla Casa Bianca ci saranno i sostenitori della campagna 'Freedomfirst'

Pubblicato:03-04-2017 17:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:04

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ROMA – Terrorismo, investimenti, aiuti militari: oggi a Washington il presidente egiziano Abd El-Fattah Al-Sisi e il suo omologo americano Donald Trump parleranno di tutto, ma non di diritti umani. Lo ricordano i sostenitori della campagna Freedom first e l’ONG Human Rights Watch (HRW), che anche oggi hanno organizzato manifestazioni a Washington e sui social per riportare l’attenzione su abusi come tortura e detenzioni illegali in Egitto. Il leader arabo è da sabato negli States, dove ha già incontrato diversi decisori politici ed economici e tenuto un discorso alla Camera americana di Commercio. Il colloquio di oggi si prospetta cordiale: Al-Sisi è stato il primo presidente arabo a felicitarsi con Trump per la sua elezione, e la sua è la prima visita di un presidente egiziano negli Stati Uniti dal 2010, epoca in cui Mubarak incontrò Obama a margine di un’assemblea Onu. Al centro dell’incontro ci sarà l’economia, secondo quanto affermato alla stampa dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. Alcuni media egiziani sottolineano che gli Stati Uniti hanno congelato gran parte degli aiuti al Cairo nell’ottobre 2013, dopo che Obama aveva condannato la cacciata del presidente eletto Mohammed Morsi, esponente dei fratelli musulmani, rovesciato dal colpo di stato del generale Al-Sisi.

Nel 2015 i finanziamenti erano ripartiti, ma adesso Al-Sisi si aspetta da Trump un altro passo in avanti: spera infatti che l’America iscriva la Fratellanza nella lista delle organizzazioni terroristiche. L’Egitto, che sta combattendo la presenza islamista in Sinai, è stato a lungo uno dei più stretti alleati di Washington in Medio Oriente, da cui ha ricevuto ogni anno 1,3 miliardi di dollari in aiuti militari: anche di questi si parlerà alla Casa Bianca. Si prevede anche che Al-Sisi, che ha partecipato di recente al summit della Lega Araba in Giordania, parli con Trump di Palestina: molti si aspettano che chieda al presidente americano di spingere il primo ministro Benjamin Netanyahu a riprendere i negoziati con i palestinesi e costruire un percorso verso una coalizione arabo-israeliana filo-occidentale. Arrivando alla Casa Bianca, Al-Sisi vedrà i cartelloni della campagna ‘Freedomfirst‘ con le foto di vittime di tortura e detenuti politici reclusi nelle carceri egiziane. Tra le immagini ci sarà il volto sorridente di Giulio Regeni e quello di Aya Hijazi, cittadina americana che lavorava con i bambini di strada, arrestata nel maggio 2014 e di cui Human Rights Watch chiede il rilascio. Secondo l’Ong, i detenuti americani in Egitto sono almeno 7.

TRUMP A SISI: COMPLIMENTI, LAVORO FANTASTICO

“Un lavoro fantastico”: il presidente degli Stati Uniti ha utilizzato queste parole oggi alla Casa Bianca per congratularsi con il suo omologo egiziano Abdel Fattah Al Sisi. Foto dell’incontro, con i due capi di Stato sorridenti in poltrona, sono state diffuse questo pomeriggio. Al Sisi è il primo presidente africano ricevuto da Trump, in carica dal 20 gennaio.


di Giulia Beatrice Filpi, giornalista

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