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Fridays For Future, da Roma a Napoli è sciopero globale contro la crisi climatica

Cortei e manifestazioni in più di 50 città italiane

Pubblicato:03-03-2023 10:34
Ultimo aggiornamento:03-03-2023 15:34
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ROMA – Manifestazioni e cortei in tutto il mondo contro la crisi climatica. Si torna in piazza per l’ambiente con lo sciopero indetto per oggi da Fridays for Future, il movimento globale per la tutela del pianeta. Anche l’Italia partecipa alla protesta, per richiamare l’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza su un tema che diviene di anno in anno più urgente e dagli effetti evidenti. Da Roma a Napoli, da Milano a Sassari, sono oltre 50 le città coinvolte nelle manifestazioni.

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A ROMA TUTTI IN PIAZZA PER L’AMBIENTE
di Chiara Adinolfi

È partito lo sciopero globale per il clima, con migliaia di giovani in più di 50 piazze italiane che chiedono giustizia climatica, stop al ‘greenwashing’ ma soprattutto un futuro per tutti. A Roma, in piazza della Repubblica, diverse centinaia di ragazzi e ragazze, attivisti e semplici cittadini si sono riuniti per alzare la voce sul dramma del cambiamento climatico. “La nostra rabbia è energia rinnovabile”, si legge sullo striscione che apre il corteo.


“Al governo chiediamo misure radicali per finanziare le fonti energetiche rinnovabili. Che siano tassati gli extra profitti delle aziende energetiche che stanno guadagnando con la crisi della guerra in Ucraina. E poi investire nelle città, che oggi sono invivibili. E nel trasporto pubblico e privato- dice all’agenzia Dire Alessandro Marconi, tra i portavoce di Fridays For Future, il movimento ambientalista promotore degli scioperi- per ora da tutti i partiti non abbiamo visto seri segnali. Ci aspettiamo da tutti i partiti, soprattutto da quelli che si dicono di sinistra, un cambio radicale“.

Ad aprire il corteo, il cartonato di un cane a sei zampe, simbolo di Eni, che sovrasta una montagna di banconote. E un pallone azzurro a forma di pianeta Terra. “Vogliamo smascherare le politiche di greenwashing che vediamo nelle aziende capitalistiche, che di riempiono la bocca di un’ecosostenibilità dedita al profitto”, dice alla Dire Lorenzo, 16 anni, studente del liceo Gullace.

Tanti i giovani e giovanissimi con cartelli colorati e volti dipinti di verde e del simbolo della pace. Dal megafono urlano “Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città“. Sofia e Gloria hanno 14 anni e si dicono “molto preoccupate perché stanno distruggendo il nostro futuro. La politica non si occupa di noi.
Per questo è importante scendere in piazza e tenere alta l’attenzione su queste tematiche“.

L’URLO DEI GIOVANI NELLE PIAZZE: TASSARE EXTRAPROFITTI ENERGIA

L’onda verde dei Fridays For Future è tornata a scorrere sulle strade e nelle piazze delle città di tutto il mondo. In Italia l’urlo dei giovani si è fatto sentire a Milano e Bari, e poi Torino, Firenze, Bologna e altre cinquanta città. A Roma la manifestazione, partita a Piazza della Repubblica, si è chiusa a Piazza San Giovanni dopo aver attraversato Via Cavour e Via Merulana. “La nostra rabbia è energia rinnovabile”, si legge sullo striscione dietro il quale hanno camminato attivisti, studenti e cittadini. Oltre ai giovani del Fridays For Future, anche i collettivi studenteschi, l’associazione ‘Non una di meno’ e poi i lavoratori della fabbrica Gkn e i sostenitori di Extinction rebellion. I manifestanti parlano della crisi climatica, condannano le multinazionali dell’energia e gli extraprofitti che hanno accumulato con la guerra in Ucraina, promuovono le energie rinnovabili, la giustizia sociale, e la pace. È questa la novità rispetto alle manifestazioni precedenti: una lunga bandiera della pace che scorre insieme al fiume di attivisti.

‘Capitalismo e guerra distruggono il Pianeta’- recita uno striscione – ‘Contro guerra e capitale c’è un pianeta da salvare’, si legge su un altro. “Essere qui è un privilegio. Scendere in piazza è l’azione più potente che un individuo possa fare. Finché non ci fermeranno, noi non ci fermeremo”, urla dal megafono una ragazza. Sono soprattutto loro, i giovani, ad essere preoccupati per la situazione climatica, “mentre la politica non sembra parlarne in maniera seria- dice Alessandro Marconi, tra i portavoce di Fridays For Future- Al governo chiediamo misure radicali per finanziare le fonti energetiche rinnovabili. E poi investire nelle città, che oggi sono invivibili. E in trasporto pubblico e privato. Ci aspettiamo da tutti i partiti, soprattutto da quelli che si dicono di sinistra, un cambio radicale. I morti per il cambiamento climatico sono più di quelli per il Covid, ma nessuno se ne accorge”.

Alcuni attivisti di Extinction Rebellion indossano le maschere da palombari. Si muovono lentamente, fingendo di nuotare. “Perché è così che finiremo: sommersi dall’acqua”, spiegano. In Via Merulana, tutti si siedono a terra, stringendo in mano delle saette, simbolo dell’energia del loro movimento. Poi si rialzano in piedi urlando, per far sentire la loro rabbia e la voce di una generazione vittima dell’eco-ansia. Sofia e Gloria hanno 14 anni e si dicono “molto preoccupate perché stanno distruggendo il nostro futuro. La politica non si occupa di noi. Per questo è importante scendere in piazza e tenere alta l’attenzione su queste tematiche”.

A sfilare, davanti al corteo, anche il cartonato di un cane a sei zampe, simbolo di Eni, che sovrasta una montagna di banconote. Con le mani tinte di rosso, alcuni giovani sporcano il cartonato di vernice, a simboleggiare le colpe delle grandi multinazionali dell’energia. “Il nostro non è maltempo. È crisi climatica- dicono gli studenti- e questa crisi, saremo noi giovani a pagarla”.

“NO PASSANTE E NO RIGASSIFICATORI”, IN MIGLIAIA GRIDANO A BOLOGNA
di Luca Donigaglia

“La giustizia climatica non è compatibile con le grandi opere, con l’allargamento del Passante di mezzo o i rigassificatori. Questo è il messaggio che lanciamo a chi siede nelle istituzioni”. Perché “non c’è più tempo di aspettare e di tenere i piedi in due staffe”. Oppure, “voi ci bloccate il futuro, noi vi blocchiamo la città”. Sono i ritornelli che animano oggi il corteo a Bologna dello “Sciopero globale per il clima”, con migliaia di persone, partito poco prima delle 10 da piazza San Francesco, dove i giovani si sono radunati, per proseguire poi in direzione piazza Malpighi, via del Fossato, via Saragozza, piazza San Domenico e piazza Cavour, con il gran finale fissato prima di pranzo in piazza Maggiore.

Già da poco dopo le 9 i ragazzi, delle scuole superiori, universitari ma anche più giovani, si ritrovano in San Francesco, dove vengono esposti subito, quasi fosse una gara, cartelli colorati contro il cambiamento climatico e, appunto, contro le opere-simbolo di quella che viene considerata la mancata transizione in Emilia-Romagna: Passante e rigassificatori, su cui invece Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna continuano a puntare molto. Ma, tra fumogeni, musica a tutto volume e tanto colore, sui volti di ragazzi e ragazze così come sulle bandiere, si lanciano ripetuti slogan contro la guerra, contro l’invio di armi in Ucraina, contro le autostrade, a favore dei diritti e della legalizzazione della cannabis in particolare.

Ci sono i ragazzi di tante scuole della città, del liceo Righi e di diversi altri, e uno dei momenti più partecipati della manifestazione è il sit-in improvvisato sotto all’istituto superiore Crescenzi Pacinotti Sirani. Qui si tengono comizi contro il Passante e le altre grandi opere (girano anche cartelli con la faccia del governatore Stefano Bonaccini che recitano ‘two is megl’ che one’ sui rigassificatori), al ritmo di una staffetta di attivisti, non solo studenti, che si passano il microfono. Non mancano lungo il corteo manifestanti più navigati, dalla Cgil con la slogan “Peace Jobs Planet” in giù, oppure i No Tav, ma sono i giovani che si prendono la scena, controllati costantemente dai reparti della Squadra Mobile che seguono il corteo e dalla Polizia Locale che monitora e gestisce il traffico, senza particolari problemi per ora.

A NAPOLI OCCUPATO SPAZIO FEDERICO II: QUI LABORATORIO ECOLOGISTA

Migliaia di studenti e studentesse, attivisti e attiviste in strada per lo sciopero globale per il clima. Manifestazione anche a Napoli, dove, in occasione di un corteo promosso da Fridays for Future, è stato occupato simbolicamente uno spazio dell’università Federico II, riaprendo l’ex caffetteria della sede centrale dell’ateneo partenopeo. Nasce, così, oggi il laboratorio ecologista autogestito ClimaX: “un nuovo spazio – lo definiscono gli attivisti di Fridays For Future Napoli – dove rimettere al centro noi stessi e la battaglia contro la crisi climatica, una crisi che rischia di portare al collasso la nostra specie e che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze”.

“Il nostro ingresso all’università non è puramente simbolico: è notizia di ieri l’ennesimo suicidio legato alla pressione figlia del mondo accademico. Pretendiamo spazi di cura per noi stessi, per la nostra generazione vessata da un sistema che ci impone competitività e performatività”, continuano gli attivisti, annunciando una due giorni di attività alla Federico II per il 6 e il 7 marzo.

VERONA, BLOCCO STRADALE SOTTO ALL’OROLOGIO DI CORSO PORTA NUOVA

Nella giornata dello sciopero per il clima, indetto dai Fridays for Future, questa mattina tra le 10.30 e le 10.45 un gruppo di cittadini ha bloccato il traffico sotto l’orologio di Corso Porta Nuova a Verona esponendo uno striscione con la scritta “La finanza fossile è un crimine. Crisi umanitaria, economica, alimentare ed ecologica”. All’iniziativa, organizzata da Ultima Generazione nell’ambito della campagna “Non paghiamo il fossile”, hanno preso parte due attivisti di Ultima Generazione, tre di Extinction Rebellion Verona, uno di Scientist Rebellion e uno di Fridays for Future. E un passante, sottolineando che “non piove da mesi”, si è seduto “idealmente” insieme a loro.

Il luogo scelto richiama idealmente l’Orologio dell’Apocalisse (il Doomsday clock), iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago e misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Lo scorso 24 gennaio il Bulletin of the Atomic Scientists’ Science and Security Board (Sabs), un consiglio di esperti formato da 10 premi Nobel, ha aggiornato le lancette, che segnano 90 secondi alla mezzanotte (rispetto ai 100 secondi del 2022), ossia la fine del mondo. Principali minacce per l’umanità sono oggi la guerra tra Russia e Ucraina, le armi nucleari, i cambiamenti climatici, la disinformazione e le tecnologie dirompenti.

“Sono Luca, ho 34 anni e ho deciso di prendere parte a questa azione perché la situazione è spaventosa. La scienza ci dice che non c’è più tempo, che stiamo andando verso il collasso climatico e né il governo, né i media stanno minimamente affrontando questa crisi globale con la dovuta urgenza, anzi, stanno piuttosto investendo in politiche che la alimentano. Oggi ho paura, ma mi siedo rischiando tutto quello che posso perché è l’ultima cosa che mi rimane da fare come cittadino, perché voglio fare la cosa giusta e perché spero che i partecipanti allo sciopero capiscano che la disobbedienza civile nonviolenta è un mezzo potente per ottenere il cambiamento necessario nel poco tempo che abbiamo a disposizione. Se
cresceremo non potranno più ignorarci”, ha dichiarato Luca L’azione arriva a un anno di distanza dall’incontro che i fondatori di Ultima Generazione, che allora era una campagna di Extintion Rebellion, ebbero il 3 marzo 2022 con Roberto Cingolani, l’allora ministro della Transizione Ecologica.

“Dall’incontro con Cingolani siamo usciti con la conferma che fosse impossibile un dialogo senza disagio con l’élite al potere, con la convinzione dell’assoluta necessità di continuare a resistere alla classe politica più corrotta della storia dell’umanità. E, vedendo i risultati un anno dopo, abbiamo la convinzione che siamo sulla strada giusta per concludere questo regime”, ha affermato Michele.

FRIDAYS FOR FUTURE, LE CITTÀ CHE PARTECIPANO ALLO SCIOPERO

Alessandria
Ancona
Andria
Avellino
Bari
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Carrara
Casale Monferrato
Catania
Cesena
Chieri
Chieti
Cuneo
Ferrara 
Firenze
Forlì
Genova
Gorizia
Lecce
Lucca
Mantova
Massa
Milano
Modena
Monza
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Padova
Palermo
Parma
Pavia
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Pesaro
Piacenza
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Pistoia
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Rimini 
Roma
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Schio – Altovicentino
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Verona
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Voghera

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