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Roma, su sito Expo 2030 tre fermate ‘Metro G’. E rinascono le vele di Calatrava

La zona di Tor Vergata già da tempo era stata individuata ufficiosamente come quella deputata ad ospitare la manifestazione al posto dell'area di Pietralata su cui puntava l'ex sindaca Virginia Raggi

Pubblicato:03-03-2022 19:45
Ultimo aggiornamento:03-03-2022 19:45

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ROMA – L’area scelta per l’Expo 2030 di Roma avrà un’ampiezza di 210 ettari e vedrà quasi al centro la grande incompiuta capitolina, la Città dello sport disegnata e parzialmente realizzata dall’architetto Santiago Calatrava. Il quartiere dell’Esposizione sarà realizzato sulle aree a nord delle ‘Vele’ e su quelle che si trovano sul lato destro di via dell’Archiginnasio, che diventerà quindi lo ‘square’ centrale e la via di accesso principale al sito, anche grazie al nuovo tram che prenderà il posto della linea Roma-Giardinetti, e che sarà prolungato proprio nell’area dell’Expo, già ribattezzato ‘Metro G’.

Queste le caratteristiche tecniche dell’area svelata oggi a Dubai, per la prima volta ufficialmente, dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e da Carlo Ratti, nuovo consulente creativo per Expo 2030 Roma. La zona di Tor Vergata già da tempo era stata individuata ufficiosamente come quella deputata ad ospitare la manifestazione al posto dell’area di Pietralata su cui puntava l’ex sindaca Virginia Raggi.

Una zona, però, troppo piccola, che infatti aveva portato l’ex assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, ad immaginare un Expo diffuso ed esteso anche su altre aree a ridosso della Tiburtina. “Troppo rischioso” è stato il ragionamento fatto in Campidoglio con l’arrivo di Gualtieri. Così, con la nuova amministrazione, è arrivato il cambio di idea e si è puntato forte su un’area da tempo al centro di disegni di sviluppo, quella per l’appunto di Tor Vergata.


La zona in questione attualmente presenta caratteristiche differenti. La proprietà delle varie particelle catastali è prevalentemente divisa tra Demanio e Università di Tor Vergata, più qualche piccolo privato. Il lato ad est di via dell’Archiginnasio è libero, con zone per lo più incolte. Quello sul lato ovest, sopra le ‘Vele’ è invece parzialmente occupato da una serie di manufatti che dovranno, con ogni probabilità, essere espropriati. Si tratta di magazzini, depositi di materiali e baracche di vario genere. L’area dell’Expo si estenderà poi a nord fino alla zona della grande adunata del Giubileo del 2000.

Con l’Expo rinasceranno dunque le vele di Calatrava, anche se la discussione sul futuro del progetto non è stata ancora ufficialmente avviata. Molto più avanti, invece, è il progetto sul prolungamento del tram che da Termini, sul percorso della vecchia Roma-Giardinetti, porterà proprio a Tor Vergata (Metro G) e all’area Expo. L’opera è stata già finanziata e dovrebbe rientrare tra quelle da realizzare entro il Giubileo del 2025. Molte le fermate che saranno al servizo del futuro quartiere dell’Expo. Dopo aver sostituito i binari dallo scartamento ridotto a quello ordinario e ricostituito la linea fino a Giardinetti i futuri e moderni tram gialli ‘vireranno’ su nuovi binari verso sud, dove sono previste le nuove fermate ‘Parco di Torrenova’, ‘Tenuta di Torrenova’, ‘De Curtis’, ‘Ingegneria’, ‘Economia’, ‘New Cambridge’, ‘Policlinico Tor Vergata’, ‘Archiginnasio’ e ‘Città dello sport’. Queste ultime 3 saranno di fatto a ridosso, se non all’interno, dell’area Expo.

Il progeto contiene, infine, anche elementi culturali legati al recupero archeologico di preesistenze romane. L’area è infatti interessata dalla presenza dei resti della villa romana Passo Lombardo, parzialmente già riportati alla luce ma da valorizzare. Saranno l’elemento storico che connetterà il quartiere del futuro alla storia dell’antica Roma.

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