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A Bologna sono sempre più giovani le donne che denunciano violenze

Nel 2020 sono state 206 le ragazze tra i 18 e i 29 anni che si sono rivolte alla Casa delle donne, spesso per problemi all'interno della famiglia. Molte anche le richieste di aiuto da parte di studentesse straniere

Pubblicato:03-03-2021 18:17
Ultimo aggiornamento:03-03-2021 18:17
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diritti donne 8 marzo
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BOLOGNA – A Bologna c’è stato “un exploit” di giovani donne, tra i 18 e i 29 anni, che si sono rivolte alla onlus Casa delle donne per non subire violenza. Solo nel 2020 sono state 206, un numero molto simile anche nel 2019 ma che si distacca di molto dalle 140 del 2017. “Ne abbiamo risentito molto rispetto ai percorsi che gestiamo con le donne vittime di violenza”, spiega Laura Saracino, responsabile Accoglienza della Casa delle donne, intervenuta alla commissione Parità del Comune di Bologna di oggi pomeriggio, dedicata alla violenza di genere con un focus sulle giovani generazioni.

“Sono giovani donne che possono riportare violenze di genere di diverso tipo– spiega Saracino- possono essere vittime di situazioni di violenza all’interno delle famiglie, da parte di un padre o di un fratello e, molto spesso, si tratta di seconde generazioni di famiglie migranti“. In situazioni estreme, le ragazze decidono di lasciare “la propria casa d’origine per ricominciare una nuova vita” ma, ricorda Saracino, si tratta di “donne giovanissime post adolescenti che magari sono ancora studentesse e che devono trovarsi nell’ottica di lasciare la propria famiglia, cosa che spesso è peggio di lasciare un partner”.

TANTE LE DENUNCE PER STUPRO DA STUDENTESSE ERASMUS

“Abbiamo avuto una serie di casi di ragazze giovani che avevano vissuto e subito degli stupri stando qui sul territorio” racconta Laura Saracino. Tra le tendenze osservate dall’osservatorio della Casa delle donne infatti emergono una “serie di richieste d’aiuto da parte di giovani studentesse universitarie, soprattutto Erasmus“. In questo caso, oltre alla ferita inflitta dall’aver subito una violenza, si aggiunge anche “la difficoltà di essere in un Paese diverso dal proprio”. La difficoltà più grande “è molto spesso quella di fare una denuncia”, spiega Saracino, sottolineando la necessità di continuare a lavorare su ‘come’ esporre denuncia, perché molte ragazze passano dal fare denuncia al rivolgersi al centro antiviolenza perché, soltanto con una denuncia, non riescono a raggiungere la protezione cercata.


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