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Friuli Venezia Giulia, Fedriga: “Basta sforzi senza cambiamenti sull’approvvigionamento dei vaccini”

Il governatore della Regione sbotta: "Questa è l’ultima volta che facciamo questo tipo di sacrifici. Sono inaccettabili ulteriori ritardi nella campagna vaccinale"

Pubblicato:03-03-2021 12:46
Ultimo aggiornamento:03-03-2021 15:44

massimiliano fedriga
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TRIESTE – “È inaccettabile un ulteriore ritardo, perché siamo già molto in ritardo a livello europeo, nell’approvvigionamento di dosi vaccinali e nella somministrazione delle stesse. Oggi c’è un continente che non è stato in grado di approvvigionare e garantire la salute ai propri cittadini con il vaccino”. È severo il giudizio del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sulla gestione nazionale ed europea della campagna vaccinale, il giorno in cui annuncia il ritorno alla didattica a distanza per le scuole medie, superiori e università, e la zona arancione per le ex province di Udine e Gorizia. “Serve un cambio di passo, serve una nuova strategia vaccinale. Serve vaccinare il prima possibile tutte le fasce della popolazione più fragili- continua il governatore-, perché coprendo quelle si risolverebbe gran parte del problema ospedaliero e quindi buona parte dell’emergenza pandemia”.

Per quanto riguarda i tentativi fatti con le altre Regioni di procurarsi in autonomia le dosi sul mercato, interloquendo con AstraZeneca nello specifico, Fedriga chiude definitivamente questa strada: “Mi sembra che la disponibilità delle case farmaceutiche sia quella di avere un’interfaccia con i governi nazionali. Posizione legittima e anche doverosa. Il problema è avere i vaccini, e a me non interessa se me li dà il governo o se me li dà direttamente l’azienda. Mi interessa avere i vaccini per la popolazione del Friuli Venezia Giulia”.

Il governatore inoltre conferma che è stato contattato con due offerte di “vaccini non autorizzati”, in sostanza il Sinovac cinese e lo Sputnik-V russo, ma ha declinato ogni proposta non autorizzata. Grandi aspettative sono quindi rivolte verso il nuovo commissario per l’emergenza pandemica, Francesco Paolo Figliuolo, e il nuovo governo di Mario Draghi. “Il nuovo commissario ancora non l’ho conosciuto, ma i governi li tengo sempre uguale- spiega Fedriga-. Quando c’è da dire che una cosa è fatta bene, lo dico; quando c’è da alzare la voce per difendere la comunità regionale, alzo la voce. Non guardo il colore politico”, conclude.


DA VENERDÌ UDINE E GORIZIA IN ZONA ARANCIONE RAFFORZATO

“Abbiamo deciso misure di restrizione a livello regionale per quanto riguarda le scuole, che firmiamo oggi ed entrano in vigore lunedì, ovvero la didattica a distanza (Dad) per scuole medie, superiori e università. Mentre nelle zone di maggiore contagio, ovvero nelle ex province di Udine e Gorizia, da venerdì sarà in vigore la zona arancio ‘rafforzata’, per una durata di 15 giorni”. Lo annuncia in conferenza stampa a Trieste il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che sottolinea come per via delle variante inglese il numero di contagi stia rapidamente risalendo, con +60% contagi in regione a livello settimanale, e un aumento delle ospedalizzazioni.

Secondo le proiezioni del comitato tecnico scientifico (Cts), spiega Fedriga, “il picco di questa ondata dovrebbe aversi a metà marzo, con un miglioramento in aprile, premesso che si attende un comportamento del virus uguale a prima, ovvero che sia meno aggressivo nei mesi estivi”. Ma il governatore sottolinea: “Questa è l’ultima volta che facciamo questo tipo di sacrifici, e lo facciamo con senso del dovere, perché questa Regione non sarà più disponibile a fare ulteriori sforzi se non ci sarà un netto cambio nella disponibilità di vaccini. Non è possibile ogni volta- conclude Fedriga- far ricadere tutto sulle limitazioni alla libertà delle persone”.

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