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Fca, gli scioperi spaccano il fronte sindacale: scontro tra Fiom Cgil e Fim Cisl

Per la Fim Cisl lo sciopero indetto dalla Fiom Cgil è "populismo sindacale". La replica: "Attacchi assurdi"

Pubblicato:03-03-2019 14:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:11
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ROMA – “E’ singolare che a fronte di un’adesione del 100% allo sciopero dei lavoratori del reparto di stampaggio dello stabilimento Fca di Pomigliano, il coordinatore nazionale della Fim piuttosto che interloquire con quei lavoratori, compresi i suoi iscritti, sferri un duro attacco alla Fiom accusandola di populismo, di interesse politico e addirittura di voler mettere in discussione gli investimenti”. Lo dichiara Rosario Rappa, segretario generale della Fiom di Napoli.

“I lavoratori di Pomigliano- prosegue Rappa- hanno deciso di scioperare perche’ l’azienda in applicazione del CCSL e’ passata a 18 turni, senza un confronto, e nonostante l’utilizzo della cassa integrazione nello stabilimento. Questo comportera’ che i lavoratori per alcuni giorni al mese sono in cassa, pur dovendo lavorare alcuni sabati e alcune domeniche al mese. La Fiom continua ad essere disponibile e sollecita la direzione aziendale ad aprire un tavolo di confronto per trovare le soluzioni condivise per far fronte ai picchi produttivi”.

“Quindi- aggiunge il segretario della Fiom partenopea- i lavoratori stanno scioperando non contro il lavoro ma per lavorare visto che e’ dal 2010 che i sindacati firmatari spiegano che il sacrificio del contratto sarebbe stato ripagato da produzioni e assunzioni. Siamo nel 2019 e a settembre bisognera’ trovare nuove soluzioni perche’ i lavori per il lancio del nuovo modello Alfa non sono ancora partiti. Non e’ certo colpa dei lavoratori il ritardo sulla produzione di auto elettriche e ibride”.


Prosegue la Fiom: “Ogni organizzazione sindacale dovrebbe rispettare sempre la decisione dei lavoratori, quando questi decidono di esercitare il diritto costituzionale allo sciopero, mettendo in discussione una parte consistente di un salario gia’ falcidiato dalla cassa integrazione. La pratica dell’ascolto, della partecipazione e della scelta democratica di proclamare lo sciopero Fim, Fiom e Uilm la utilizzano in tutte le aziende, e questo consente un agire unitario tra i metalmeccanici. L’unica eccezione e’ Fca! E’ paradossale che altri sindacati assumano posizioni e valutazioni sullo sciopero, sugli effetti e sulle conseguenze che normalmente sono prerogative delle direzioni aziendali”.

La Fiom, conclude la nota, “non e’ contro il Sud ma non vuole lavoratori e cittadini sudditi. Siamo meridionali non sudditi. Oggi Fca dovrebbe sedere ad un tavolo nazionale per trovare soluzioni di rilancio produttivo e occupazionale, visto che sono in cassa integrazione tutti gli stabilimenti da Torino a Pomigliano”.

FCA. FIM: POPULISMO SINDACALE FIOM È UN DANNO PER I LAVORATORI

“Quando un’organizzazione sindacale in un reparto alla Fca di Pomigliano proclama scioperi sapendo gia’ che non produrranno nessun beneficio per i lavoratori, fa solo populismo sindacale con il rischio e’ di causare danni irreparabili”. Cosi’ il coordinatore nazionale automotive Fim Cisl Fca Pomigliano, Raffaele Apetino.

“Nessuno- dichiara Apetino- mette e ha mai messo in discussione il diritto allo sciopero ma e’ chiaro, che abusare del diritto, come sta facendo la Fiom per interessi “politici” senza alcun obiettivo e fondamento sindacale, economico e normativo, l’unico risultato che si consegue e’ di fare danni alle tasche e al futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Pomigliano”.

Per la Fim “uno sciopero privo di fondamento economico perche’ in Fca le maggiorazioni (60,5%) per i turni piu’ disagiati gia’ sono piu’ alte di 4 volte rispetto al contratto nazionale di settore(10,5%), e nessun fondamento normativo, perche’ la turnistica a 18 turni, applicata a Pomigliano come in tutta la Fca e’ contemplata anche nel contratto dei metalmeccanici sottoscritto anche dalla Fiom. La verita’ e’ che la Fiom a Pomigliano non ha il coraggio di dire ai lavoratori che il mondo del lavoro non e’ piu’ quello del 1970, ma anzi con atteggiamenti da preistoria sindacale, mette a repentaglio i sacrifici fatti dalle maestranze nel corso di questi 10 anni. Le condizioni di lavoro si migliorano stando nel merito delle questioni, con competenza e preparazione e non strumentalizzando e scaricando sulle persone le proprie irresponsabilita’. La Fiom non puo’ chiedere alla Fim Cisl unita’ sindacale solo per annunci e mai accettando un confronto sulle questioni di merito”.

Conclude: “In questi anni l’unita’ sindacale con la Fiom la ritroviamo troppo spesso davanti al Ministero o alle prefetture quando chiudono le aziende e licenziano i lavoratori e mai quando c’e’ da confrontarsi e sottoscrivere accordi che garantiscono il futuro e lo sullo sviluppo del lavoro. Come Fim non permetteremo a nessuno di mettere in discussione l’investimento annunciato pochi giorni fa di un nuovo modello Alfa Romeo a Pomigliano perche’ il prezzo che pagherebbero i lavoratori di Pomigliano sarebbe devastante”, conclude.

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