ROMA – Come nasce il fake di un personaggio politico? Chi c’è dietro quei 140 caratteri che tanto ci fanno divertire? Ce lo raccontano D’Alema er Massimo, Renzo Mattei, il Virile ministro Orlando, Gianni Kuperlo, Casalegglo, Profeta Fassino, Arfio Marchini, Alejandro di Battista, VirgionaèRaggi, nel libro ‘Fake Republic’ di Romana Ranucci e Sara Dellabella, uscito per i tipi di Edizioni Ponte Sisto.
C’è uno studio e una scelta precisa sul personaggio da reinventare, ma lo scopo è sempre solo uno: divertirsi e far divertire, rendere la politica alla portata di tutti, una politica che oggi appare troppo seria e a tratti noiosa. E così a spezzare la monotonia di dibattiti, comizi, campagne elettorali arrivano loro, i fake account e le pagine satiriche come ‘Le più belle frasi di Osho’. Twitter è il canale preferito per interagire meglio con la rete.
Il 2013 è stato l’anno d’oro per i fake, ne sono nati tanti, complice la campagna elettorale delle politiche, le primarie del centrosinistra, e l’ingresso sulla scena di personaggi nuovi, come Roberto Casaleggio e Matteo Renzi. Nel teatro della politica 4.0, i fake account sono i veri protagonisti del dibattito.
Gli attori non protagonisti di un tempo e di alcune pagine di questa legislatura che a tratti hanno sfiorato l’inverosimile. E poi ci sono le gaffe dei politici e dei giornalisti, che spesso hanno scambiato i fake per quelli reali, rilanciando dichiarazioni considerate “ufficiali”, dando piena legittimazione alla ‘Fake Republic’.

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