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Scuola Sant’Anna di Pisa tutor per un progetto di successo

290 studenti delle superiori per 'Mobilita' sociale e merito'. La presentazione al Miur

Pubblicato:03-03-2017 16:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:58

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Roma – Un percorso di orientamento scolastico per 290 studenti delle superiori provenienti da famiglie a bassa scolarizzazione. Questi sono stati affiancati per un accompagnamento e un tutoraggio triennale dagli allievi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E’ il progetto ‘Mobilita’ sociale e merito’, realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con la Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del ministero dell’Istruzione e presentato oggi nella sede del Miur a Roma, alla presenza tra gli altri del ministro, Valeria Fedeli, del rettore Pierdomenico Perata, del membro della Corte costituzionale, Giuliano Amato e di alcuni ragazzi del Sant’anna di Pisa coinvolti nell’iniziativa.

Il progetto – concepito nell’ottica di far ripartire la mobilita’ sociale in Italia, riducendo i condizionamenti che frenano l’accesso all’istruzione universitaria e garantire che gli studenti meritevoli provenienti da contesti familiari e ambientali non semplici abbiano le stesse opportunita’ riservate ai coetanei – ha rilevato come i 290 studenti abbiano riportato valutazioni scolastiche “eccellenti”, conseguendo voti di maturita’ superiori alla media nazionale. Il 90% di loro, inoltre, ha deciso di proseguire gli studi dopo il diploma. Non solo, la conferma dell’efficacia del progetto arriva direttamente anche dagli stessi studenti coinvolti: il 95% di essi lo ha infatti apprezzato, definendolo un’occasione di crescita personale e un’opportunita’ per orientarsi in maniera consapevole sulla scelta post-diploma. Sul gradino piu’ alto del podio nella scelta delle facolta’, gli aderenti al progetto hanno optato per Ingegneria (25,8%), seguita da Economia (13,4%) e Medicina a pari merito con Lettere (11%). Nel progetto sono state coinvolte in tutto 26 scuole dislocate in cinque regioni (Campania, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana).

Tramite le visite degli allievi tutor alle scuole partner, contatti via web e un corso residenziale di orientamento organizzato a Volterra (Pisa) per tutti i partecipanti del progetto, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha messo in campo una strategia informativa destinata a “ridurre le asimmetrie informative che spesso ostacolano l’accesso all’istruzione universitaria dei giovani provenienti da famiglie a bassa scolarizzazione”, per “offrire agli studenti stimoli culturali e intellettuali indispensabili nella maturazione di una scelta consapevole del futuro”. “L’orientamento per la scelta degli studi universitari – ha commentato il rettore Perata- riveste una funzione strategica, per valorizzare il proprio modello formativo e per individuare studenti di talento da indirizzare verso una formazione di eccellenzai. Il preoccupante fenomeno che caratterizza l’accesso agli studi universitari in Italia, sempre piu’ condizionato dal contesto familiare di provenienza, conferma quanto sia urgente affrontare il problema della mobilita’ sociale per una piu’ efficiente ed equa suddivisione delle persone nelle posizioni sociali che competono loro, da raggiungere indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche di partenza, secondo quanto prevede la Costituzione italiana”.


“La mobilita’ sociale- ha aggiunto il ministro Fedeli- deve essere intesa non solo come ‘ascensore sociale’, ma come vera e propria realizzazione della persona. Questo deve essere il fine costitutivo del nostro sistema d’istruzione. La scuola e’ il luogo insostituibile nel quale le nuove generazioni acquisiscono e potenziano le competenze di base e trasversali indispensabili per sviluppare la propria identita’, la propria autonomia, la propria capacita’ di decidere e progettare per se'”. “Lo studio condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna- ha aggiunto Fedeli- e’ sorprendente se consideriamo che alla fine del percorso 9 ragazzi su 10 hanno deciso di proseguire gli studi dopo il diploma, diversamente da come avrebbero fatto prima di partecipare al progetto. E’ la dimostrazione di quanto sia strategico l’orientamento. Insieme abbiamo scritto una pagina di buona scuola, di scuola che accoglie e include, che promuove la conoscenza di se’ e prepara per le sfide del futuro”.

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