BOLOGNA – Nevica sul serio a Monzuno, ci sono già 20 centimetri di neve. Ma Marco Mastacchi domani parte lo stesso per il suo ‘pellegrinaggio’ di protesta fino a Roma. “Partire oggi sarebbe stato impossibile; va bene essere folli, però a tutto c’è un limite. Comunque- dice il primo cittadino di Monzuno parlando alla ‘Dire’- ho visto che domani c’è una ‘finestra’ di bel tempo, quindi si va”. Mastacchi è il sindaco di un paese dell’Appennino bolognese -Monzuno appunto- che nei giorni scorsi ha annunciato una battagliera “marcia” fino a Roma per andare a riferire direttamente al premier Matteo Renzi la sua impossibilità, ormai, di gestire (bene) il Comune con i troppi tagli praticati dal Governo.
Ecco dunque il programma di domani: partenza alle 8.30 di mattina, e prima tappa sul ‘dirimpettaio’ Comune di Monghidoro, scendendo prima nella valle della Lungosavena per poi risalire sull’altro crinale, quello della Futa. Non male per ‘sgranchirsi’. A Monghidoro avrà un incontro con i suoi colleghi per raccogliere le prime segnalazioni degli effetti dei tagli ai piccoli Comuni operati dal Governo; ovvero, appunto, la ragione del suo viaggio: denunciare che “la situazione non è più sostenibile: i Comuni non hanno più i soldi ma intanto la spesa pubblica statale continua ad aumentare”, come ha detto annunciando la decisione di farsi a piedi 400 chilometri fino a Roma per bussare alla porta del premier Renzi e consegnargli un dossier sui Comuni che non ce la fanno più. Durante il tragitto, ogni municipio che attraverserà organizzerà un incontro con i primi cittadini della zona per fornire ‘materiale’ a Mastacchi il quale, ogni giorno, invierà un resoconto al presidente del Consiglio via mail.
Dopo Monghidoro il cammino riprenderà subito con tappa e pernottamento a Firenzuola, paese al confine tra Emilia-Romagna e Toscana. E proprio in Toscana si preparano per accogliere Mastacchi: l’Unione dei Comuni montani ha scritto ai sindaci chiedendo di “dare rilievo” e “partecipare numerosi per sensibilizzare su un tema che tocca tutti da vicino e dar voce alla nostra preoccupante condizione”. E, in Toscana, ad esempio il Comune di Londa sta già preparando per Mastacchi una cerimonia di accoglienza per domenica prossima, quando è atteso il suo arrivo: alle 16 ad attenderlo ci saranno il primo cittadino locale, i consiglieri comunali, i vertici di Uncem toscana, Oreste Giuliani. Mastacchi ascolterà nella sala del Consiglio municipale le rimostranze degli amministratori locali verso Roma.
La sua iniziativa, nel bolognese, è piaciuta alla collega Elena Torri, sindaco di Centro democratico a Lizzano in Belvedere (“Pur sostenendo il governo Renzi, io sottoscrivo la protesta di Mastacchi: I piccoli Comuni non ce la fanno più”) e ha incassato un like dal renziano Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso. Altri? Poca roba, segnala Mastacchi: “Nel bolognese i sindaci del Pd diciamo che sono rimasti tiepidini, freddini rispetto a questa mia iniziativa“. Piace invece all’associazione nazionale dei piccoli Comuni, che il 12 marzo si riunirà a Volterra e ha deciso di creare un videocollegamento con Mastacchi per farsi raccontare ‘in diretta’ come va la sua impresa e cosa stanno raccontando i sindaci che via via incontra nelle 28 tappe del suo viaggio. E tra l’altro i sindaci dei piccoli comuni si affiancheranno a Mastacchi nell’ultima tappa verso Roma. E col premier, c’è già un appuntamento? “Con lui ancora no”, dice Mastacchi prima di rimettersi al lavoro coi bagagli.
di Mattia Cecchini, giornalista professionista