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Rifugiati, Soufi: “E’ secondo Olocausto, Mediterraneo rosso da dieci anni”

"L'Europa e' diventata permeabile solo attraverso le mafie ed io come cittadina europea- denuncia 'Lady Sos'- ho paura di questo"

Pubblicato:03-03-2016 11:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:05

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BRUXELLES –  “Due bottiglie di plastica sono il salvagente utilizzato da tutte quelle persone che non hanno i soldi per comprarne uno vero. E’ da 10 anni che vedo il Mediterraneo di colore rosso e non blu, questo e’ il secondo Olocausto e non parlo di numeri”. La prima persona a prendere oggi la parola e’ Nawal Soufi, nota attivista per i diritti umani, presente al seminario sulle donne rifugiate al Parlamento europeo.

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“Significa guardare e tacere- continua ‘lady Sos’, come è nota in Rete- vediamo tutto ciò e facciamo finta di nulla, mentre le persone continuano a morire. Sono appena tornata dalla Grecia, ho dormito ovunque: nelle macchine, in tenda, alla frontiera. Ho seguito lo stesso percorso dei migranti dalla Turchia, passando per la Grecia e tentando di arrivare in Germania“. In questo doloroso tragitto la donna ha “subito la violenza di due autorità di frontiera. La prima manganellata l’ho presa per aver difeso una famiglia dai colpi di un poliziotto di frontiera- confessa Soufi- volevano salire su un autobus per riunirsi al figlio che era gia’ all’interno della vettura”. Lady Sos continua: “In questi giorni è in atto una violenza enorme nei confronti di donne e bambini siriani. Solo in queste ultime 48 ore mi sono arrivati 150 Sos da persone che si trovano bloccate alla frontiera tra Serbia e Croazia. Vengono da una cittadina della Siria, in una regione ormai dominata dall’Isis. Soffrono perché dei terroristi hanno occupato la loro terra e soffrono ancora di piu’ perché, per salvare la vita dei loro figli, intraprendono un viaggio molto doloroso. Ora sono bloccate alla frontiera con l’Europa civile. Dovremmo accompagnare i migranti al confine terrestre- aggiuge Soufi- Io temo per l’Europa ma non per i i migranti, che un giorno riusciranno a tornare nella loro terra”. La donna di origine marocchina ricorda: “Stiamo denudando il migrante della sua dignità, perche’ fare la fila per 4 ore sotto la pioggia e al freddo solo per avere una tazza di te’ e’ umiliante. E’ arrivato il momento di aprire dei corridoi umanitari. L’Europa e’ diventata permeabile solo attraverso le mafie ed io come cittadina europea- conclude- ho paura di questo“.

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