Piano Mattei, in Africa il ‘sistema Italia’ fa sintesi

A Villa Celimontana a Roma, il bilancio a un anno dall'avvio dell'iniziativa

Pubblicato:03-02-2025 10:09
Ultimo aggiornamento:05-02-2025 14:04
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piano mattei
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ROMA – La parola chiave dell’azione del “Sistema Italia” in Africa è “sintesi”: il ministro Fabrizio Lobasso, già ambasciatore in Sudan, ora direttore centrale in Farnesina per l’internazionalizzazione economica, ne spiega il perché nella sede della Società geografica italiana, a Palazzetto Mattei, in Villa Celimontana. La cornice è un incontro organizzato dalla rivista Africa e affari, dal titolo ‘Africa 2025, prospettive politiche ed economiche’. “È un processo in corso a tutti i livelli, a cominciare dal settore pubblico e privato” sottolinea Lobasso. “Siamo in un tempo di diplomazia ibrida; le istituzioni, da una parte, e l’impresa, i singoli individui, le associazioni, dall’altra: da soli non saranno mai competitivi come i tempi richiedono”. Secondo il direttore, “un esempio vincente sono le missioni di sistema, con a capo il livello politico-istituzionale e con la partecipazione di imprese, associazioni, attori della cooperazione allo sviluppo e tutte le componenti del ‘sistema Italia’ come Ice, Sace, Simest e Cdp”. Continua Lobasso: “Un altro esempio limpido è l’avvicinamento tra i mondi della cooperazione allo sviluppo e dell’internazionalizzazione d’impresa; abbiamo capito che solidarietà, inclusività e profitto non solo sono compatibili, ma entrambi sono il motore della diplomazia della crescita; per non dimenticare la sintesi tra la dimensione dei rapporti bilaterali e l’attenzione ai processi di integrazione africana multilaterale, nel nome di valori inclusivi come dialogo, confronto, equanimità”. E ancora: “La nostra idea è garantire il massimo beneficio per il maggior numero di persone”.

A Villa Celimontana si discute anche del Piano Mattei. L’iniziativa del governo italiano che promette una relazione “non predatoria” e una cooperazione “alla pari” con l’Africa è stata presentata un anno fa, il 30 e 31 gennaio 2024 al Senato della Repubblica. Non celebra anniversari ma guarda avanti, Fabio Massimo Ballerini, rappresentante della Struttura di missione responsabile dell’attuazione del Piano. La sua tesi è che il 2025 sarà “l’anno dell’accelerazione” dell’iniziativa, che ha raggiunto ormai “la maturità sufficiente per mettere a terra le iniziative”. Ballarini ricorda che la Struttura di missione del Piano è stata creata nel marzo scorso e che entro il 30 giugno prossimo sarà pubblicato, come previsto dalla legge, un nuovo documento che consentirà di tracciare il bilancio “di un anno intero”. Il diplomatico, guardando al 2024, osserva: “A livello istituzionale abbiamo visto che in molti Paesi l’Italia agisce come un organismo unico e questo non è scontato”. In evidenza nell’intervento di Ballerini in Villa Celimontana, c’è la “conoscenza dell’iniziativa da parte degli interlocutori africani”.

Secondo il diplomatico, “il dialogo era insito nel dna del Piano Mattei e il dato dell’ascolto era inserito sin dall’inizio come elemento essenziale e innovativo”. Ballerini evidenzia che “le istituzioni italiane sono andate in Africa subito dopo il vertice” del 30 e 31 gennaio 2024 e che ciò ha permesso una maggiore conoscenza del Piano”. Un altro elemento, secondo il diplomatico, “sono state le missioni di sistema, che hanno dato una grossa mano con una componente forte di cooperazione, di Palazzo Chigi e imprenditoriale”. In prospettiva, Ballerini ne è convinto, un ruolo di rilievo lo avrà un fondo multi-donatori creato con la Banca africana per lo sviluppo (Afdb) con l’obiettivo di coinvolgere investitori esteri. C’è poi un progetto di Simest. Si chiama ‘Misura Africa’ ed è stata presentata nel luglio scorso in Farnesina. “Sono stati già impegnati più di 70 milioni dei 200 messi a disposizione” calcola Ballerini. ‘Misura Africa’ prevede fondi per imprese giovanili e femminili, startup e Pmi “innovative”. Simest è parte di Cassa depositi e prestiti (Cdp), braccio finanziario della cooperazione italiana. I prestiti sono erogati a tassi agevolati, si legge sul sito della società, con interessi dello 0,5 per cento.

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