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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è tornato sull’ipotesi di differenziare gli stipendi per i docenti a seconda della regione in cui vivono. Intervenuto alla Camera, Valditara ha detto che sulla vicenda c’è stata “molta propaganda e poco rispetto della verità“, e ha poi riportato alcuni passaggi dell’intervento in cui aveva parlato della proposta. Il ministro ha ribadito di non aver mai messo in discussione il contratto nazionale, ma ha anche aggiunto che la sfida è “capire come fare affinché il lavoratore che si trova con un costo della vita più alto in un determinato territorio, non riceva uno stipendio che nei fatti è molto più basso“. “Anche gli indici Istat rilevano che, per esempio, a Roma il costo della vita è molto caro – ha sottolineato Valditara – E a fronte di uno stipendio di 1.300 euro al mese (che è lo stipendio di un insegnante elementare), tra costo della spesa e quello dell’affitto, a fine mese rimangono appena 153 euro”. “La sinistra riformista un tempo si era posta la questione di coniugare merito e bisogno, ma poi l’ha abbandonata- ha concluso il ministro – Sono fermamente convinto che noi dobbiamo riprendere in mano quella sfida, nell’interesse dell’Italia intera”.
Nelle scelte delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2023/2024 aumentano ancora le iscrizioni agli Istituti tecnici, che salgono al 30,9%, rispetto al 30,7% dell’a.s. 2022/2023. Gli Istituti professionali passano dal 12,7% al 12,1%. Mentre restano in testa alle preferenze i licei, con i loro diversi indirizzi, che quest’anno vengono scelti dal 57,1% dei neoiscritti. Sono i primi dati sulle iscrizioni online alle classi prime delle Scuole secondarie di II grado per l’anno scolastico 2023/2024. Le iscrizioni online riguardano anche le classi prime della primaria, della secondaria di I grado e i percorsi di istruzione e formazione professionale erogati dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni. I Licei continuano a essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti. Il Classico viene scelto dal 5,8%. Il 26% opta per i licei scientifici, mentre cresce il liceo delle Scienze Umane, che passa dal 10,3% all’11,2%.
“La memoria serve per avere ben fissi nella nostra mente certi eventi, e con essi certi valori. Il ricordo di Auschwitz appartiene al nostro patrimonio culturale”. è il messaggio che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha voluto lasciare agli studenti in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria. “Ricordare è ancora più importante oggi che sta rinascendo l’antisemitismo in Europa- ha aggiunto il ministro- Un documento della Commissione europea attesta come il 38% dei cittadini europei di religione ebraica abbia paura e pensi di andarsene dal nostro Continente. L’antisemitismo ha tante facce, ma ha alla base un unico problema: la incapacità di chi, non sa immedesimarsi nell’altro”. In occasione della Giornata della Memoria, sono stati premiati al Quirinale le studentesse e gli studenti vincitori del concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’, bandito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’UCEI. Alla premiazione ha partecipato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Sensibilizzare gli studenti sui temi della demenza e della lotta ai pregiudizi che ancora circondano la malattia, per trasformarli in una Generazione Amica delle Persone con Demenza. È l’obiettivo del percorso didattico gratuito lanciato dalla Federazione Alzheimer Italia per le scuole secondarie di secondo grado su tutto il territorio nazionale: un’iniziativa che rappresenta il nuovo tassello del progetto Dementia Friendly Italia, avviato per stimolare l’intera società ad approfondire la conoscenza della malattia e diventare così più inclusiva per chi ne è colpito. Le classi coinvolte avranno la possibilità di conoscere da vicino la demenza e riflettere sui comportamenti che tutti possono mettere in atto per migliorare la vita delle persone con demenza e dei loro familiari. Tre le lezioni previste, una dedicata agli aspetti clinici e medici della malattia, la seconda sulle modalità corrette per relazionarsi e comunicare con una persona con demenza. E poi un focus sulla persona con demenza nella società, e cosa gli individui e le comunità possono fare per continuare a farla sentire accolta e compresa oltre la malattia.
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