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Nordio: “Donzelli? Nessuna carta coperta da segreto”. E Meloni ribadisce: “Non trattiamo con i terroristi”

Il ministro della Giustizia Nordio fa chiarezza sulle dichiarazioni del deputato di FdI Donzelli. La premier Meloni mantiene la linea dura sul caso Cospito

Pubblicato:03-02-2023 08:26
Ultimo aggiornamento:03-02-2023 14:50

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ROMA – “La comparazione tra le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Giovanni Donzelli e la documentazione in atti disvela che l’affermazione testuale dell’onorevole – ‘dai documenti che sono presenti al ministero della giustizia’ – è da riferirsi ad una scheda di sintesi del Nic (Nucleo investigativo centrale, ndr) non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda”. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conclusa rapidamente la ricostruzione dei fatti richiesta dopo il dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023, riferisce queste conclusioni.

“Quanto al contenuto dei colloqui tra i detenuti Cospito ed altri, riferiti dall’ onorevole Donzelli- prosegue Nordio-, non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa. In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati. Per altro la rilevata apposizione della dicitura ‘limitata divulgazione’, presente sulla nota di trasmissione della scheda, rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza, disciplinate dalla legge 124/07 e dai Dpcm di attuazione ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dall’anno 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria. Tutta la documentazione idonea a spiegare queste conclusioni sarà illustrata in dettaglio, quando le Camere riterranno opportuno“.

MELONI: “COSPITO TORNÒ A SPARARE DOPO GRAZIA DEL 1991, STATO NON TRATTA CON TERRORISMO”

Alfredo Cospito nel 1991 era in carcere e fece lo sciopero della fame. Per questo venne graziato e dopo la grazia andò a sparare. Questo per far capire che non si tratta di una vittima. A corredo di questa situazione gli anarchici di tutta Europa iniziano a minacciare lo Stato italiano, facendo saltare le macchine”. Così la premier Giorgia Meloni, durante la trasmissione ‘Dritto e rovescio‘, su Rete 4.


Se stabilissi il principio che chiunque fa lo sciopero della fame viene tolto dal 41 bis quanti mafiosi ci ritroveremmo in strada? Io credo che lo Stato non tratta con la mafia e non tratta nemmeno col terrorismo”, ha concluso.

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