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Cospito al 41-bis nel fumetto di Zerocalcare (e quel reato che non fu contestato neanche ai terroristi del 2 agosto)

Il fumetto di Zerocalcare che racconta la storia di Alfredo Cospito è uscito ai primi di dicembre: denuncia l'inumanità del 41 bis e l'abnormità di questo regime nel caso dell'anarchico

Pubblicato:03-02-2023 11:18
Ultimo aggiornamento:04-02-2023 17:06

cospito zerocalcare
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BOLOGNA – “Per il reato di strage contro la sicurezza dello Stato ci sta l’ergastolo. Non quello semplice, quello ostativo. Quello per cui ti buttano dentro un buco e ti lasciano là per sempre. Finchè non muori. La funzione rieducativa della pena per la prossima reincarnazione”. Queste parole (terribili) sono del fumettista Zerocalcare (al secolo Michele Rech) e fanno parte di un breve fumetto, uscito il 9 dicembre e intitolato ‘La voragine, il buco nero del 41-bis’, in cui l’artista del disegno racconta la storia di Alfredo Cospito, l’anarchico 55enne di cui tanto si sta parlando in questi giorni. In carcere dal 2012 per la gambizzazione del dirigente Ansaldo Roberto Adinolfi, Cospito è in sciopero della fame dal 20 di ottobre scorso per protestare contro il regime carcere del 41 bis che i giudici hanno deciso di applicargli dal maggio scorso per impedirgli di avere contatti con l’esterno. Ha superato i 105 giorni di digiuno. Le sue condizioni di salute sono gravi, ha perso 45 chilogrammi, si rifiuta di mangiare qualunque cosa e da qualche giorno non prende neanche più gli integratori che i medici del carcere di Sassari lo avevano convinto ad assumere.

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Per tornare al reato di strage contro la sicurezza dello Stato, che la Cassazione vorrebbe contestare a Cospito (la palla da dicembre è passata alla Corte costituzionale), è un reato – osserva Zerocalcare nel fumetto- che in Italia non è stato contestato nemmeno nel caso della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, dove morirono 85 persone, o nel caso di piazza Fontana. Ma lì morirono persone comuni, si potrebbe obiettare. Eh però la strage contro la sicurezza dello Stato non è stata invocata nemmeno nel caso della strage di Capaci dove perse la vita il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della sua scorta. Ma vediamo meglio il fumetto.


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“22 ORE CHIUSO IN CELLA, VIETATE TUTTE LE COMUNICAZIONI”

Con questo fumetto di dieci pagine uscito due mesi fa, Zerocalcare ha deciso di schierarsi con Cospito ma soprattutto con la battaglia che l’anarchico sta portando avanti contro il 41 bis, il cosiddetto carcere duro, che prevede una serie di restrizioni molto pesanti e rende la vita dei detenuti completamente vuota. Un regime carcerario che fino a ora era stato riservato ai boss mafiosi. Ecco come Zerocalcare tra una vignetta e l’altra descrive in modo immediato e diretto, come un pugno allo stomaco, il regime del 41 bis: “I primi sei mesi niente telefonate. Puoi avere una visita al mese, senza contatti, da dietro un vetro. E se dopo sei mesi vuoi fare una telefonata, quel mese niente visita. Il resto del tempo, sono 22 ore al giorno chiusi in una cella da solo. Due metri per tre quando ti va bene. Un metro e mezzo per due e mezzo quando ti va male. Alcune sotto terra, con una finestrella alta e stretta da cui non puoi guardare. Non si può uscire nel corridoio, né comunicare con le altre celle. Per questo le ultime sono state costruite a spina di pesce. Acciocché l’occhio incontri solo muri. In quelle 22 ore è vietato parlare, dovessero sentirsi da una cella all’altra”.

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LA BATTAGLIA DI COSPITO CONTRO IL 41 BIS

Da più parti, in questi giorni, è partita un’ondata di proteste contro il regime del 41 bis e un appello a farlo decadere nel caso di Cospito. Questo regime di detenzione è partito per l’anarchico ai primi di maggio (è stato stabilito che ci rimanga per quattro anni). Il motivo? Gli inquirenti hanno analizzato le lettere che si è scambiato con l’esterno e hanno ritenuto che siano comunicazioni ‘pericolose’, che denotano un fermento nella galassia anarchica e una rinascita in atto della Federazione anarchica informale. Sarebbe proprio la necessità di fermare queste corrispondenze ad avere dettato la scelta del 41 bis. Cospito ha deciso di aprire una sua battaglia personale contro il 41 bis con lo sciopero della fame e anche il consigliere lombardo Michele Usuelli che mercoledì è andato a trovarlo in carcere, ha ribadito proprio ieri il fatto che la battaglia di Cospito è sul 41 bis, non per perorare la sua causa personale. Quanto a Cospito, alla condanna a 10 anni e 8 mesi che l’anarchico ha ormai finito di scontare per il ferimento di Adinolfi, si è aggiunta più di recente una condanna a 20 anni di carcere per associazione per delinquere (la Fai, di cui Cospito è leader) e per i fatti di Fossano, la scuola allievi dei Carabinieri in provincia di Cuneo, fatto risalente al 2006. Ed è proprio per questo fatto che ora c’è in ballo l’accusa di strage contro la sicurezza dello Stato (o strage ‘politica’).

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ATTENTATO CONTRO LA SICUREZZA DELLO STATO

A Fossano gli anarchici piazzarono due ordigni esplosivi (a basso potenziale) all’interno di due cassonetti davanti alla caserma, secondo gli inquirenti con l’obiettivo di ferire dei Carabinieri. Non si ferì nessuno, perchè esplose un solo ordigno nella notte. Eppure Cospito (insieme alla sua compagna Anna Beniamino) è stato condannato per questo fatto con l’accusa di strage, una fattispecie molto grave del Codice penale che può essere contestata anche nel caso di una tentata strage. Così è stato fatto per Cospito, addebitandogli il reato di strage semplice, ma ora le cose potrebbero cambiare. E i 20 anni di pena decisi per lui in appello potrebbero trasformarsi in ergastolo ostativo, perchè la Corte di Cassazione ha chiesto di classificare il reato non più come strage semplice ma come strage contro la sicurezza dello Stato. Nel suo fumetto, Zerocalcare ricorda appunto come il reato di ‘strage contro la sicurezza dello Stato’ (detta anche strage politica) non sia stato contestato in Italia nemmeno per la strage di piazza Fontana (16 morti), quella alla stazione di Bologna (85 morti) o quella di Capaci (5 morti).

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Dal carcere, Cospito ha saputo che il fumettista Zerocalcare ha sposato la sua causa e ha disegnato un fumetto per denunciare l’abnormità del 41 bis nella sua situazione. E proprio il desiderio di avere qualche fumetto da leggere è stato espresso da Cospito durante il colloquio avuto con il consigliere Michele Usuelli. “Quando gli ho detto- ha spiegato Usuelli in conferenza stampa- che sono un pediatra, il bambino che è in lui ha subito detto che gli mancano tantissimo i fumetti. Speriamo che un 41 bis meno disumano possa permettere, dopo il vaglio della censura, che un detenuto che si è macchiato di reati anche gravissimi possa leggere dei fumetti”.

Il fumetto di Zerocalcare si può vedere QUI.

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