NEWS:

Presunte torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, chiesti 32 patteggiamenti

I fatti riguardano episodi di violenza che si sarebbero verificati all'interno della casa circondariale lo scorso aprile 2020

Pubblicato:03-02-2022 17:41
Ultimo aggiornamento:03-02-2022 17:41

carcere
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – Si è tenuta oggi un’udienza per i fatti di violenza avvenuti lo scorso aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Il gup, Pasquale D’Angelo, ha ammesso la costituzione parte civile del ministero della Giustizia, del garante nazionale dei detenuti e del garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello, dalle cui denunce è partita l’inchiesta della procura samaritana. Il garante fa sapere che il Pm, nella seduta di oggi, ha fatto richiesta di patteggiamento per 32 persone. Entro la prossima udienza, che si terrà martedì 8 febbraio, vi è tempo, sia per i garanti che per le associazioni ammesse quali parte civile, per chiedere la citazione del ministro della Giustizia nella qualità di responsabile civile.

“Riconosciuta piena legittimazione della nostra costituzione. Il giudice per l’udienza preliminare Pasquale D’Angelo – dichiara Ciambriello – ha dato oggi lettura della sua decisione di ammettere la nostra costituzione di parte civile, nella qualità di garante regionale per i detenuti, contro tutti gli imputati dei gravi fatti di violenza avvenuti nell’aprile 2020 nel carcere di Santa Maria contro detenuti indifesi”. Il giudice ha dunque ritenuto “giusti e validi gli argomenti esposti dal mio difensore e procuratore avvocato Francesco Giuseppe Piccirillo, nonostante – prosegue il garante – le numerose opposizioni sollevate e argomentate dai difensori degli imputati. Mi sento di apprezzare la serenità e il senso di giustizia che con questa decisione ha dimostrato il dottor Pasquale D’Angelo, nei cui confronti devo esprimere la mia ammirazione e gratitudine. Continueremo nel nostro impegno, con la responsabilità di sempre, a lavorare per il garantismo e per l’affermazione della verità e della giustizia rispetto a questa dolorosa vicenda”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it