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Tennis, la Serbia scagiona Djokovic: “Non ha falsificato il test Covid”

Per il pubblico ministero serbo i certificati su cui si è basata l'esenzione di Djokovic risultano validi

Pubblicato:03-02-2022 09:16
Ultimo aggiornamento:03-02-2022 12:39

Novak Djokovic
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ROMA – La giustizia serba chiude il caso Djokovic, o almeno la parte per cui il numero uno al mondo del tennis avrebbe falsificato i risultati di un test Covid per cercare di entrare in Australia e giocare agli Australian Open. L’ufficio del pubblico ministero, scrive il Guardian, ha dichiarato di aver ricevuto una richiesta di procedimento penale contro ignoti che avrebbero falsificato due certificati Pcr, successivamente utilizzati da Djokovic per richiedere un’esenzione medica dalla vaccinazione in entrata in Australia.

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“I CERTIFICATI DEL 16 E 21 DICEMBRE SONO VALIDI”

“L’accusa ha agito secondo le leggi, sono stati eseguiti controlli ed è stato stabilito che Novak Djokovic è stato testato più volte e che i certificati sui risultati dei test del 16 dicembre 2021e del 22 dicembre 2021 sono validi“, si legge nella nota. Alcune inchieste, tra cui una del Der Spiegel e una della Bbc, segnalavano discrepanze nei numeri di serie dei test di Djokovic, suggerendo possibili irregolarità.


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UN EROE NAZIONALE IN SERBIA

Djokovic, sottolinea ancora il Guardian, è un eroe nazionale in Serbia: “Da quando è tornato a casa è stato visto visitare chiese e partecipare alle liturgie in Serbia e nel vicino Montenegro. Oggi farà visita al presidente populista serbo Aleksandar Vucic.

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