NEWS:

Mali, dopo nove anni riprendono i voli per Timbuctù

Timbuctu' era rimasta senza collegamenti aerei da quando, nel 2012, la compagnia Air Mali aveva cessato la sua attivita' a causa del conflitto in corso nella zona.

Pubblicato:03-02-2021 19:36
Ultimo aggiornamento:03-02-2021 19:36
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Di Brando Ricci

ROMA – Dopo quasi nove anni sara’ di nuovo possibile recarsi in aereo a Timbuctu’, antica capitale carovaniera nel nord del Mali, proclamata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanita’. La citta’ si trova in una regione da tempo teatro di incursioni di milizie indipendentiste tuareg o di ispirazione jihadista. Timbuctu’ era rimasta senza collegamenti aerei da quando, nel 2012, la compagnia Air Mali aveva cessato la sua attivita’ a causa del conflitto in corso nella zona.

A operare il primo volo commerciale dalla capitale Bamako e’ stata Sky Mali, che ha ottenuto la licenza per operare lo scorso luglio e che ha iniziato a servire alcune delle maggiori citta’ del nord, come Gao, e dell’ovest, come Kayes, anch’esse a lungo isolate per questioni di sicurezza. A bordo del primo velivolo che ha solcato la pista della storica localita’, centro commerciale e culturale degli imperi che si succedettero nelle regioni che oggi sono il nord del Mali, anche due ministri del governo di transizione: Makan Fily Dabo, responsabile dei Trasporti, Kadiatou Konare’, della Cultura. I voli per Timbuctu’ avranno da oggi una frequenza di due volte a settimana e faranno scalo nella citta’ di Mopti, nel centro del Paese.


Secondo fonti citate dalla stampa locale, la riapertura del collegamento aereo e’ stata accolta con soddisfazione dagli abitanti della regione. Restano pero’ ancora nodi relativi alla sicurezza. I vertici di Sky Mali farebbero affidamento sulla collaborazione delle forze armate nazionali, delle truppe francesi della missione Barkhane e dei caschi blu della Missione delle Nazioni Unite in Mali, la Minusma.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it