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Prima lupa avvistata sui Colli Euganei. Legambiente: “Sparare non è la soluzione”

Le fototrappole installate nel Parco regionale hanno registrato la presenza di una giovane femmina, ma il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro dice no ad un'eventuale caccia selettiva

Pubblicato:03-02-2021 12:29
Ultimo aggiornamento:03-02-2021 12:29

lupo
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VENEZIA – Tra fine dicembre e la prima decade di gennaio, le fototrappole installate nel Parco regionale dei Colli Euganei hanno registrato la presenza di un giovane esemplare di lupo femmina che, lasciato il branco d’origine, è ora alla ricerca di un nuovo territorio dove vivere. La Regione necessita di “strumenti di programmazione e indirizzo che consentano di affrontare con soluzioni tecnicamente rigorose ma agili e nella piena legittimità dal punto di vista giuridico tutte le inevitabili situazioni di problematicità che la presenza della specie in questi contesti può determinare, e con adeguate risorse messe a disposizione dal Governo centrale”, afferma l’assessore regionale alla Caccia e ai Parchi Cristiano Corazzari. “Mi riferisco naturalmente al Piano nazionale lupo, fermo ormai da cinque anni”, precisa l’assessore.

LEGAMBIENTE VENETO: CACCIARLO? NON È LA SOLUZIONE

“Se l’idea è quella di cacciare il lupo la rispediamo al mittente”. Così il presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro. commenta alla ‘Dire’ il dibattito scaturito dopo la registrazione della presenza di un giovane esemplare femmina di lupo nell’area del Parco Colli Euganei, ed in particolare la richiesta di approvare il Piano nazionale per la gestione del lupo completo del capitolo relativo a “deroghe e alla gestione dei lupi confidenti”, avanzata dall’assessore regionale a Caccia e Parchi Cristiano Corazzari. Si tratta di “un avvistamento particolare e non crediamo sia la caccia la soluzione al problema”, continua Lazzaro evidenziando che il Parco Colli Euganei presenta già il problema dei cinghiali, per cui è stata avviata la caccia selettiva che però “evidentemente non è gestita a dovere”, in quanto non sta dando i risultati sperati.

Per ridurre l’impatto degli animali selvatici nei territorio misti con agricoltura e tessuto urbanizzato serve “un maggior coinvolgimento degli agricoltori“, e servono “azioni di prevenzione, come cani e recinzioni, che riducono notevolmente attacchi e danni”. A differenza dei cinghiali, poi, i lupi non rovinano le colture e la loro presenza “può essere monitorata, gli animali possono essere seguiti sul territorio”. La loro gestione, insomma, non è impossibile. Anche senza sparargli.


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