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Raduno ultradestra, il prefetto di Genova: “Presto per decidere”. Fiore (Forza nuova) preme: “Si farà”

Nè Questura nè Prefettura di genova hanno ancora in mano una comunicazione ufficiale relativa al luogo della convention

Pubblicato:03-02-2017 15:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:52

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GENOVA – “C’è una riflessione costante. E’ chiaro che stiamo monitorando attentamente la situazione ma non abbiamo ancora elementi per dare alcuna indicazione: c’è un’istruttoria in corso, ma la fase è ancora prematura”. Così il prefetto di Genova, Fiamma Spena, risponde alle domande dei giornalisti sul convegno dell’ultradestra nazionalista europea previsto l’11 febbraio nel capoluogo ligure. “Sono tanti ancora gli elementi che devono comporre questa manifestazione che non ci sono ancora noti perché non sono ufficiali”. Tra questi anche la sede che, secondo alcuni, potrebbe essere spostata dal centro della città al Tigullio. “Non conosciamo il luogo- conferma Spena- ma da parte nostra non influiamo minimamente sulla scelta. Comunque, né noi né la Questura abbiamo una comunicazione ufficiale. Leggo le notizie dalla stampa ma nei miei atti non risulta nulla”. Oggi pomeriggio, intanto, è confermato l’incontro tra il prefetto e una delegazione di parlamentari liguri.

ULTRADESTRA, FIORE NON ARRETRA: “LA CONVENTION SI FARA'”

“La convention si farà, non ho nessuna preoccupazione da quel punto di vista”. E’ quanto ha affermato ieri Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova e presidente di Alliance for Peace and Freedom, contattato dall’Agenzia Dire in vista dell’appuntamento con i nazionalisti europei previsto a Genova per il prossimo sabato 11 febbraio. Nessuna nuova indiscrezione sulla sede, dopo il rifiuto di un hotel nella zona della stazione Brignole, ma la certezza di una convention confermata. Fiore non è preoccupato neppure dalla contromanifestazione lanciata dalla Fiom: “Non sono direttamente sul posto per cui non mi vengono riferite eventuali problematiche di ordine pubblico- specifica- ma, nel caso, saranno le autorità a dover negare il permesso alla contromanifestazione e non a noi che, tra l’altro, saremo in un luogo chiuso e abbiamo fatto i nostri passi da tempo. Stiamo parlando dell’abc delle regole”. Il presidente di Apf risponde al coro di opposizione che si è sollevato in questi giorni verso la manifestazione: “Vedo gli insulti, la disinformatia, ma l’attacco politico qual è? La sinistra e i Cinque Stelle sono particolarmente animati da modi bellicosi- prosegue Fiore- ma poi si fermano sempre di fronte al concetto della non violenza. C’è una sorta di contraddizione, come a dire: noi non faremo violenza ma qualcuno la farà. Questo l’abbiamo capito, ma non ci spaventa”.

La scelta di Genova è solo una provocazione nei confronti della sua storia? “Già qualche mese fa- risponde il leader di Forza Nuova- avevo annunciato che avremmo fatto un convegno dell’Apf a Genova, poi, per diversi motivi abbiamo dovuto rimandare”. Ma le motivazioni principali della scelta del capoluogo ligure sono due: “Intanto- spiega Fiore- la federazione genovese ha quadruplicato i suoi iscritti negli ultimi due anni, il consenso nei nostri confronti aumenta. E’ cambiato l’umore”. E, poi, perché “in questi mesi stiamo privilegiando il cosiddetto ex triangolo industriale: abbiamo fatto un’importante manifestazione a Milano a gennaio, adesso ci sarà Genova e a marzo andremo a Torino“.


di Simone D’Ambrosio, giornalista

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