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Olive ‘verniciate’ con il solfato di rame, la Forestale ne sequestra 85 tonnellate

A conferire un colore verde intenso, per renderle più 'appetibili' e invitanti, un concentrato a base di solfato di rame dove l'alimento veniva immerso

Pubblicato:03-02-2016 11:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:53

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olive_verniciate

ROMA – Oltre 85 tonnellate di olive ‘verniciate’ sequestrate, 19 persone denunciate e 26 comunicazioni di notizia di reato. È il risultato dell’operazione svolta dal Corpo forestale dello Stato durante una campagna di controllo sulle olive verdi da tavola. Durante l’operazione, denominata appunto ‘Olive verniciate’, sono stati effettuati 66 controlli e 39 campionamenti.

A conferire alle olive un colore verde intenso, per renderle più ‘appetibili’ e invitanti agli occhi del consumatore, un concentrato a base di solfato di rame dove l’alimento veniva immerso dalle aziende produttrici. I presunti responsabili del reato dovranno ora rispondere di impiego fraudolento di additivi non consentiti – essendo il solfato di rame altamente tossico – vendita di alimenti non genuini, detenzione per il commercio di sostanze destinate all’alimentazione e pericolose per la salute pubblica. Sono state inoltre somministrate sanzioni amministrative per un importo di diverse migliaia di euro.


Il solfato di rame, hanno dichiarato i funzionari del Corpo forestale dello Stato, durante la conferenza stampa a via Carducci a Roma, è stato riscontrato in concentrazioni doppie rispetto a quanto previsto nella normativa, che ne consente parzialmente l’utilizzo sulla pianta (per contrastare attacchi ‘fungini’), ma non sulle olive. In questi casi il concentrato è stato utilizzato non per pratiche agricole, ma direttamente sulle olive – alcune delle quali raccolte nell’annata precedente e quindi caratterizzate da una colorazione sbiadita – per colorarle di verde intenso e attraente. La quantità riscontrata si aggira sui 70 mg/kg, quindi, più del doppio del consentito. Il solfato di rame, come tutti i metalli, è difficilmente smaltibile dall’organismo umano.

I controlli sulle olive sono stati effettuati anche sulle tre ‘dop’ registrate presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali: Nocellara del Belice; Bella della Daunia (Bella di Cerignola); Oliva tenera Ascolana. Durante i controlli i forestali non hanno riscontrato problematiche legate al solfato di rame. In occasione delle verifiche, il Corpo forestale dello Stato ha però presentato denunce sia per frode in commercio, relativamente a olive etichettate falsamente come ‘made in Italy’, sia per illecito utilizzo di denominazione protetta, con riferimento a numerosi lotti di falsa ‘Nocellara del Belice’. Infine, nel corso delle operazioni condotte sono stati sequestrati circa 5.250 quintali di olive da mensa in cattivo stato di conservazione. “Questa è un’operazione che abbiamo condotto sul tutto il territorio italiano- ha dichiarato il responsabile operativo del Nucleo agroalimentare e forestale (NAF), del Corpo forestale dello Stato, Amedeo De Franceschi- 85 tonnellate di olive da tavola che venivano colorate con una sostanza consentita per l’utilizzo agricolo, ma vietata da oltre 20 anni e altamente nociva, per quel che riguarda un suo utilizzo come colorante o come additivo”.

Le olive, quindi “vengono immerse in un contenitore di salamoia e soda e con il solfato di rame che serve a compensare la clorofilla. Il colore verde acceso- ha spiegato ancora De Franceschi mostrando un’oliva sequestrata- può essere considerato un colore fraudolento. E la frode in questione è di natura sanitaria“.

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