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Bimbi e allergie, i pediatri: “Ambiente e cibo incidono il 30% in più rispetto a 10 anni fa”

https://www.youtube.com/watch?v=1MUGvOoAYQY&feature=youtu.be ROMA  - "Fattore ambientale e fattore alimentare oggi incidono sicuramente un 30% in più, rispetto a quanto non

Pubblicato:03-02-2016 10:09
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:53

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ROMA  – “Fattore ambientale e fattore alimentare oggi incidono sicuramente un 30% in più, rispetto a quanto non si verificava dieci o quindici anni fa, nelle allergie nei bambini. Questo è dovuto all’aumento nella nostra atmosfera di sostanze che inducono direttamente allergie oppure favoriscono una risposta di tipo allergico. Anche a livello gastrointestinale, poi, l’uso di inquinanti, sostanze chimiche e di diserbanti agisce aumentando il rischio di intolleranze e allergie alimentari”. Così Giovanni Corsello, presidente della Sip (Società italiana di Pediatria), intervistato dall’Agenzia Dire in occasione di una conferenza stampa sulle allergie nei bambini, che si è svolta martedì a Roma.

“Per questo- ha proseguito- oggi si torna a parlare di probiotici, perché ci sono nuove evidenze scientifiche che confermano che possono intervenire positivamente nella prevenzione delle allergie. I probiotici, infatti, intervengono modulando la risposta immunitaria sin dal periodo prenatale, quindi durante le fasi iniziali dello sviluppo del sistema immunitario, favorendo risposte positive e riducendo quelle allergiche. È uno strumento in più, insomma, che abbiamo assieme alla promozione del latte materno e alla lotta contro l’inquinamento per ridurre quella percentuale sempre crescente e ormai allarmante- ha concluso Corsello- di allergie nei primi anni di vita”.


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