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La veglia e la sepoltura, a Santos l’ultimo viaggio di Pelé

Con il funerale riservato alla sola famiglia dopo il bagno di folla allo stadio Vila Belmiro, il Brasile dà l'addio alla sua leggenda

Pubblicato:03-01-2023 19:18
Ultimo aggiornamento:03-01-2023 19:18
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ROMA – Alle 14.10 locali, le 18.10 in Italia, Pelé ha completato il suo ultimo viaggio. Il feretro della leggenda del calcio brasiliano e mondiale, scomparsa lo scorso 29 dicembre, si è lasciato alle spalle il clamore e l’affetto di una nazione e ha varcato la soglia del Memorial Necropole. Qui, al nono piano del cimitero verticale di Santos, le spoglie di O Rei sono state tumulate e riposeranno per l’eternità dopo un breve momento di raccoglimento riservato solo alla famiglia, al riparo dalle telecamere.

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L’ingresso nel cimitero, accompagnato dalle note musicali del Silenzio militare e dall’inno del Santos, è stato l’ultimo atto di un lungo addio che il Brasile – e il mondo intero – hanno rivolto a Pelé. L’ultimo atto dopo 24 ore di veglia ininterrotta di familiari, tifosi e semplici cittadini, ma anche glorie del calcio e istituzioni, andato in scena a Vila Belmiro, lo stadio del Santos ufficialmente noto come ‘Urbano Caldeira’. Per una intera giornata le spoglie di Pelé hanno ricevuto il saluto della folla – le prime stime parlano di circa 250mila persone – che ha sfilato ininterrotta lungo l’altare installato al centro del campo, in una sorta di camera ardente a cielo aperto. Nelle ultime ore di veglia è arrivato anche il presidente del Brasile, Lula. “Pelé è speciale, non è possibile paragonarlo a nessuno perché nessuno è paragonabile a lui, sia come calciatore che come essere umano“, le parole rilasciate a Santos Tv.


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Al termine della veglia, un lungo applauso ha fatto da sottofondo alla chiusura della bara. Il feretro, avvolto nella bandiera del Brasile, è stato dunque issato a bordo di un camion dei vigili del fuoco e scortato da motociclisti fuori dallo stadio, avviandosi in corteo per oltre tre ore lungo le strade di Santos tra decine di migliaia di persone che applaudivano, sventolavano vessilli e accendevano fumogeni. Durante il percorso di circa 13 chilometri, emozione per la lunga sosta davanti alla casa della madre di Pelé, Dona Celeste, che ha da poco compiuto 100 anni e che è costretta a letto. Sono stati necessari oltre venti minuti per allontanare la folla che si accalcava intorno all’abitazione e impediva il passaggio del corteo. Simbolica la scritta apparsa a una delle finestre: “Pelé eterno”.

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