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Tg Scuola e Formazione, edizione del 2 dicembre 2022

Si parla di Invalsi; di docenti e denatalità; di manovra; dell’inaugurazione anno accademico Unimore

Pubblicato:02-12-2022 14:06
Ultimo aggiornamento:02-12-2022 14:06

Tg Scuola e Formazione
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MATURITÀ 2023, TORNANO GLI INVALSI

I test Invalsi tornano ad essere obbligatori per accedere all’esame di stato per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Lo avrebbe reso noto lo stesso presidente di Invalsi, Roberto Ricci, in una lettera inviata alle scuole in vista degli esami del 2023. La notizia ha già suscitato la reazione degli studenti. Gli attivisti dell‘Unione degli Studenti, in una nota, hanno contestato la decisione presa e si sono detti contrariati per il fatto di essere stati convocati solo dopo la scelta, e non prima. Per Alice Beccari, dell’Unione degli Studenti, “le prove Invalsi sono uno strumento per valutare gli studenti dividendoli in aree, come se fossero dei numeri da controllare e da esaminare. Tutto ciò attraverso domande fatte di mere nozioni incapaci di rendersi uno strumento utile di crescita e di formazione per gli studenti. Gli studenti- secondo l’Uds- non vengono ascoltati su decisioni che riguardano la loro formazione e il loro futuro”.


VALDITARA: “NON IL RIDURREMO DEI NUMERO DOCENTI NONOSTANTE LA DENATALITÀ”

“Mi impegnerò perchè, anche in presenza della crescente denatalità, la dotazione organica dei docenti resti invariata nei prossimi anni”. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara lo ha annunciato in Commissioni Cultura riunite per ascoltare le linee programmatiche del ministero di Viale Trastevere. Valditara ha poi aggiunto che il reclutamento deve essere “motore della valorizzazione disciplinare, professionale e culturale del docente”. Per il ministro, quindi, “l’attuale quadro normativo dei concorsi deve essere migliorato per garantire la qualità del profilo docente”. Valditara ha poi aggiunto che il governo Meloni “vuole mettere la scuola al centro della sua azione”. E vuole farlo attraverso scelte innovative: “Bisogna porre al centro i bisogni degli studenti, dei docenti e del personale Ata- ha spiegato- e dall’altro lato guardare al futuro per potenziare il capitale umano e ridare il giusto spazio al merito”.

FLC CGIL: “700 ISTITUTI A RISCHIO CHIUSURA, MA IL MINISTRO SMENTISCE”

La manovra economica del governo Meloni non soddisfa i sindacati della scuola, che lo hanno definito un provvedimento “deludente”, che conferma “le scelte di disinvestimento fatte da governi di tutti i colori, in uno dei settori cardine per lo sviluppo sociale ed economico del Paese”. È l’opinione della Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) Cgil, che dedica alla legge di Bilancio un intero articolo pubblicato sul loro sito. Per il sindacato “si prevede una nuova ondata di accorpamenti fra istituti che potrà portare alla scomparsa, già nei prossimi due anni, di oltre 700 unità scolastiche abbattendosi soprattutto nelle regioni del Sud”. Il ministero però, smentisce la lettura della Flc Cgil. “La norma proposta – ha detto Valditara- non prevede chiusure di plessi scolastici, ma l’efficientamento della presenza della dirigenza sul territorio, eliminando l’abuso della misura della reggenza. Abbiamo salvato 90 posizioni rispettando i vincoli del Pnrr e ottenendo risparmi che rimarranno nella scuola”, ha concluso il ministero in una nota.

MATTARELLA E BERNINI INAUGURANO L’ANNO ACCADEMICO A UNIMORE

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, hanno inaugurato il nuovo anno accademico dell’’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), che coincide con il venticinquesimo anniversario dall’istituzione. Il capo dello stato ha definito l’ateneo “una formula felice” per il “carattere innovativo di un’università con più sedi, a cui si è aggiunta Mantova. È una formula innovativa, alla prova di questi 25 anni di crescita costante, una formula felice”, ha detto Mattarella. Anche per la ministra Bernini, l’Unimore da “un lato la storia di 847 anni dell’Università di Modena, dall’altro la più giovane sede di Reggio Emilia, che compie 25 anni. Avete saputo trarre da questo binomio l’essenza necessaria per affrontare la realtà interagendo con il territorio ma anche con le reti universitarie europee”.

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