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Migranti, l’appello di Mattarella: “In gioco la dignità di esseri umani”

Il presidente della Repubblica apre i lavori dei MED Dialogue 2022. Tra i temi la guerra in Ucraina e le ricadute nel Mediterraneo

Pubblicato:02-12-2022 13:07
Ultimo aggiornamento:02-12-2022 13:08

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ROMA – “Sono in gioco la vita, il destino e la dignità degli esseri umani. È questione cruciale per la stabilità e per la prosperità dell’Unione Europea e per la stabilità e la prosperità del nostro vicinato meridionale”. È l’appello all’Europa e ai Paesi del Mediterraneo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lancia aprendo l’VIII edizione della Conferenza Internazionale Rome MED Dialogue.

“GESTIONE COMUNE DEI FLUSSI MIGRATORI, COOPERAZIONE CON NORD AFRICA”

Il capo dello Stato sottolinea che “la crescita dei Paesi posti sulle rive del Mediterraneo passa anche per una comune e lungimirante gestione dei flussi migratori che impoveriscono i Paesi di origine di energie utili allo sviluppo delle loro comunità. Si tratta di una questione decisiva e globale – come ben sa l’Organizzazione internazionale delle migrazioni – legata a dinamiche demografiche e d’interconnessione mondiale che appare vano pensare possa eclissarsi e che dobbiamo, invece, in una logica di comune interesse, impegnarci a gestire”. Anche su questo terreno, sottolinea Mattarella, “diplomazia, istituzioni nazionali ed internazionali, a cominciare dall’Unione europea, sono chiamate a un impegno comune fra loro e con quei Paesi – penso alla difficile situazione che continua ad attraversare la Libia – più esposti a questo fenomeno”.

“GUERRA IN EUROPA AGGRAVA POVERTÀ E CARENZA DI CIBO”

Una delle questioni su cui occorre porre attenzione nelle politiche per il Mediterraneo e la gestione dei flussi migratori, osserva il presidente della Repubblica, riguarda le ricadute che la guerra in Ucraina ha sui Paesi più poveri della sponda Sud. Il conflitto “ha inasprito, anche in quell’area problemi già esistenti a cui se ne sono aggiunti di nuovi: maggiore povertà, insicurezza alimentare, scarsità di risorse energetiche“. La guerra – continua Mattarella – ha generato “una crisi degli approvvigionamenti alimentari che affligge i Paesi della sponda meridionale” e che “mentre obbliga a individuare urgenti soluzioni spinge, insieme, a continuare sulla strada della promozione di sistemi agro-alimentari sostenibili, in grado di produrre ricchezza per le popolazioni a vantaggio di filiere locali e di contribuire a salvaguardare gli ecosistemi. Si tratta di una sfida globale e che, nell’area del Mediterraneo allargato, rischia di accentuare problematiche già esistenti e propagare instabilità e insicurezza”.


“A UN BIVIO, GUERRA O PACE? LA RISPOSTA NEL MULTILATERALISMO”

Infine una riflessione sulla necessità di non abbandonare il multilateralismo per non fare retrocedere la storia. “Oggi – dice Mattarella – nel rispetto delle nostre differenze culturali e politiche, il moltiplicarsi di scenari di crisi ci deve infatti spingere ad approfondire ed estendere la nostra collaborazione per affrontare, come avvenuto in passato, le sfide che abbiamo dinnanzi. Ancora una volta siamo di fronte al bivio. Cosa permette di guardare al progresso dell’umanità? La guerra o la pace?. Dobbiamo partire da quei principi posti alla base della nostra convivenza civile e fondati nel quadro delle Nazioni Unite. Per consolidare il sistema multilaterale e renderlo più democratico, occorre fare riferimento alla uguaglianza fra gli Stati, rifuggendo da una polarizzazione a livello internazionale e da una esasperazione di diversità, certo esistenti, che un dialogo efficace può contribuire a ridurre”.

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