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Scuola e protocollo Covid, Rusconi: “Sepolti da un mare di dubbi”

Il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio lamenta la cattiva comunicazione sulle nuove regole

Pubblicato:02-12-2021 10:38
Ultimo aggiornamento:02-12-2021 10:53
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scuola coronavirus
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ROMA – “Siamo sepolti da un mare di dubbi, anche perché le notizie le veniamo a sapere dalla tv e dai social, non dalle istituzioni preposte. L’altro ieri è stata messa in moto la marcia dei sabini: tre passi avanti e tre passi indietro, oppure il gioco dell’oca visto che siamo sotto Natale. Evidentemente non funzionano i telefoni tra il Ministero della Salute e Palazzo Chigi, oppure le mail non hanno funzionato. Il Ministero della Salute aveva mandato una circolare alle scuole per dire che con un solo positivo la classe doveva andare in quarantena, Palazzo Chigi è venuto a sapere di questa circolare e l’ha annullata. Ora le regole dovrebbero essere queste: nella scuola da zero a 6 anni anche con un solo caso si va in quarantena tutti. Da 6 a 12 anni ci vogliono due casi per mettere in quarantena. Dai 12 anni in su, dove c’è già la vaccinazione ed è diffusissima per fortuna, devono esserci almeno 3 casi per mandare tutta la classe in quarantena. Però tutte queste impostazioni devono essere corroborate da quello che diranno le Asl, che non sono in grado di gestire la situazione a causa della mancanza di personale”. Così Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus sulle nuove regole anti-covid a scuola.

“Per questo motivo è stata ‘militarizzata’ la sanità per fortuna, Figliuolo ha avuto l’incarico di prendere in mano la situazione e speriamo si possano risolvere alcuni problemi. La preoccupazione- continua Rusconi- è anche per le famiglie. Un’istituzione ondivaga non dà fiducia alle famiglie e questo potrebbe incidere negativamente anche sui vaccini, c’è il rischio che molti genitori non vaccinino i propri figli ora che hanno approvato il vaccino per la fascia pediatrica, perché non si fidano delle istituzioni”. Sull’operato del ministro Bianchi, “nelle chat dei presidi una delle frasi più ricorrenti è: aridatece la Azzolina! A suo tempo la ministra Azzolina ci ha convocato, adesso abbiamo più difficoltà da questo punto di vista”, conclude Rusconi. 


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