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Cop24 in Polonia, Greenpeace: “Finite le scuse, è ora di agire”

In apertura del Summit sul clima (COP24) in Polonia, Greenpeace ricorda l’allarme lanciato dalla comunità scientifica.

Pubblicato:02-12-2018 16:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:51
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ROMA –  In apertura del Summit sul clima (COP24) in Polonia, Greenpeace ricorda l’allarme lanciato dalla comunità scientifica: abbiamo solo dodici anni per salvare il clima del nostro Pianeta. Per questo il Summit di Katowice non può che avere obiettivi ambiziosi. “Questo è un momento cruciale per tutti noi, un vero e proprio test per l’umanità”, dichiara Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International, “a Katowice i leader di tutti i Paesi del mondo devono sfidarsi a guardarsi in faccia e affermare di essere al fianco di tutti noi. Quelli che non lo faranno saranno condannati dalla Storia e ne dovranno render conto. Alla CoP24, i governi devono agire e impegnarsi, entro il 2020, ad allineare i loro piani nazionali sul clima all’obiettivo di mantenere l’incremento delle temperature entro 1,5 gradi”.


La scienza del clima “ci dà ancora speranze, ma il tempo per le chiacchiere è finito da un pezzo”, dichiara Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, “i cittadini chiedono a gran voce azioni concrete. Ci sono bambini che marciano fuori dalle scuole, attivisti che si mobilitano e sono sempre più frequenti le cause legali che contrappongono singoli o intere comunità ai responsabili delle emissioni di gas serra: dall’industria petrolifera ai responsabili della deforestazione del Pianeta”.

Quest’anno, il Summit sul Clima arriva sulla scia di avvertimenti chiarissimi lanciati dal Panel di scienziati dell’ONU sul Clima (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC), dall’Organizzazione Meteorologica Internazionale (WMO) e dal Piano Ambientale dell’ONU (UNEP): – Se l’incremento delle temperature dovesse continuare al ritmo corrente, il riscaldamento climatico dovrebbe superare la soglia di 1,5 gradi tra il 2030 e il 2052: ciò rende assolutamente urgente il taglio delle emissioni di gas serra; – I livelli di CO2 hanno raggiunto valori record: la stima è di 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017: un valore che non si registrava in atmosfera negli ultimi 3/5 milioni di anni. Nel 2015 in atmosfera c’erano solo 400,1 ppm; – Il 2018 sia avvia a essere il quarto anno più caldo di sempre: i venti anni più caldi sono stati tutti registrati negli ultimi 22 anni; – Il rapporto ‘UNEP Emission Gap’ rivela che i Paesi devono aumentare di cinque volte le riduzioni di emissioni di gas serra per centrare l’obiettivo 1,5 gradi. A fronte di queste notizie negative ce ne sono però altre che ci danno speranze: – L’Unione europea ha ripreso una forte leadership sul clima e ha proposto un obiettivo ‘emissioni zero’ al 2050. Tuttavia, per restare entro 1,5 gradi questo obiettivo deve essere anticipato al 2040; – I Capi di Stato di 18 Paesi europei, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno firmato un appello che chiede a tutti i Paesi di rivedere i loro piani nazionali sul clima, alla luce delle ultime evidenze scientifiche; – Governi regionali, città e aziende forniscono ai leader del Pianeta esempi sempre più forti di piani ambiziosi a difesa del clima. Ad esempio, poche settimane fa Generali Assicurazioni ha notevolmente migliorato la sua policy sul clima distanziandosi dal carbone.

SLOVACCHIA, RISCHIO ANNI GALERA ATTIVISTI GREENPEACE ANTI CARBONE

Un tribunale slovacco ha deciso oggi di tenere in carcere, fino all’inizio del processo e dunque per diversi mesi, gli attivisti di Greenpeace arrestati venerdì scorso per una manifestazione pacifica contro la lignite, il più inquinante tipo di carbone. Gli attivisti, che avevano aperto uno striscione sulla torre mineraria di una compagnia slovacca che estrae questo combustibile fossile, si trovano ora a fronteggiare accuse infondate e rischiano fino a 5 anni di carcere.
Gli avvocati di Greenpeace faranno dunque immediatamente appello contro questa decisione. L’organizzazione ambientalista chiede solidarietà internazionale per gli attivisti in arresto, ancor di più considerando che oggi si apre a Katowice, in Polonia, la Conferenza Mondiale sui Cambiamenti Climatici (COP24), durante la quale si riuniranno i governi di tutto il mondo.
“Siamo di fronte alla più grande sfida per l’umanità, milioni di persone in tutto il mondo stanno chiedendo azioni in difesa per il clima e stanno agendo in prima persona”, dichiara Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International. “I governi riuniti alla COP24 devono adesso schierarsi una volta per tutte al fianco dei cittadini. Questi 12 attivisti hanno condotto una protesta pacifica contro il carbone, il più inquinante dei combustibili fossili, e la loro detenzione è una vergogna. Chiediamo alla Slovacchia di rilasciare immediatamente gli attivisti”, conclude Morgan.

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